PARIGI FOLIES - I "CONVOGLI DELLA LIBERTA'" NO VAX COME I GILET GIALLI: CONQUISTANO IL CENTRO DELLA CAPITALE FRANCESE NONOSTANTE IL DISPIEGAMENTO DI 7.200 POLIZIOTTI E I CONTROLLI E I FERMI IN AUTOSTRADA - TENSIONE E SCONTRI CON GLI AGENTI: 44 ARRESTI - E LE ELEZIONI SI AVVICINANO... - VIDEO

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Stefano Montefiori per il corriere.it

 

Parigi convoglio della liberta

Blindati sotto l’Arco di Trionfo e lacrimogeni sparati dalla polizia lungo gli Champs Elysées totalmente bloccati. Nonostante il dispiegamento di 7200 poliziotti supplementari e i controlli e i fermi in autostrada e nelle strade secondarie, i «convogli della libertà» partiti da tutta la Francia sono riusciti a raggiungere il centro di Parigi e a bloccare la zona simbolo della rivolta dei gilet gialli.

 

Parigi convoglio della liberta 2

A metà giornata la polizia francese aveva fermato centinaia di auto e fatto oltre 300 multe, ma la protesta no vax continua a convergere verso Parigi, nella replica della manifestazioni che hanno bloccato la capitale canadese Ottawa e che rendono tuttora difficile attraversare il confine tra la provincia dell’Ontario e gli Stati Uniti.

 

Il prefetto di Parigi, Didier Lallement, aveva proibito la manifestazione di oggi e messo in guardia: chi blocca la circolazione rischia fino a due anni di carcere e 4.500 euro di multa. Ma il divieto ha motivato ancora di più i no vax, che colgono l’occasione della lotta al pass vaccinale - peraltro destinato a essere abrogato tra qualche settimana - per riesumare le questioni all’origine della rivolta dei gilet gialli cominciata nel novembre 2018: il calo del potere d’acquisto, il rincaro del carburante, le bollette dell’energia troppo costose, più un generico e complessivo antagonismo nei confronti del «sistema» (dal governo ai «media mainstream») più un’antipatia specifica nei confronti di Emmanuel Macron - «il presidente dei ricchi» - chiamato a dimettersi o almeno a non ripresentarsi per un secondo mandato alle elezioni del 10 e 24 aprile.

 

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Anche place de la Concorde è bloccata da centinaia di auto, la protesta canadese sembra avere dato un esempio e un nuovo slancio ai gilet gialli, molto presenti tra chi è arrivato oggi a Parigi a cominciare da alcuni portavoce del movimento come Remi Monde o Maria Cloarec. Il pass vaccinale come nel 2018 la tassa sul diesel vengono percepiti come l’ennesima arma utilizzata da un governo lontano e ostile per perseguitare cittadini che si sentono snobbati dalle élite.

 

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Il presidente Macron, che finora sembrava destinato a una rielezione relativamente facile, guarda con preoccupazione al risorgere di una protesta sociale che si estende dai no vax alle fasce della popolazione che si sentono ai margini della nuova crescita economica francese. Nonostante giorni di preparazione della polizia e di divieti, le autorità sembrano non essere riuscite a soffocare sul nascere un movimento che prende spunto dai lontani camionisti canadesi per evidenziare i problemi locali della provincia francese. A due mesi dalle elezioni presidenziali, per Macron è il ritorno di una questione che sperava di avere ridimensionato una volta per tutte.

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