A PARIGI NON SANNO PIÙ COSA INVENTARSI PER ATTIRARE TURISTI – NELLA CAPITALE FRANCESE È STATO INAUGURATO IL PRIMO “SPLASH BUS”, UN AUTOBUS ANFIBIO CHE GIRA PER LE STRADE E LE ACQUE DI PARIGI – IL BUS PARTE DAI PIEDI DELLA TORRE EIFFEL E PERMETTE DI VEDERE TUTTE LE ATTRAZIONI PRINCIPALI DELLA CITTÀ – MA GLI AUTOBUS ANFIBI NON SONO DEL TUTTO UNA NOVITÀ: VENGONO GIÀ UTILIZZATI DA TEMPO IN AMERICA E IN OLANDA (QUANTO CI VORRA' PER VEDERLI AFFONDARE NELLA PALUDE DEL TEVERE?) - VIDEO
-Elisabetta Rosaspina per il “Corriere della Sera”
Al volante di «Marcel le canard», il primo splash-bus turistico di Francia, Jerôme, autista e capitano al tempo stesso, affronta riflessivo la rampa che, dall'«Île Monsieur», un parco vicino a Sèvres, periferia occidentale di Parigi, si immerge nella Senna.
Controlla nello specchietto retrovisore che passeggeri ed equipaggio siano pronti, lascia scivolare via dalla sua rotta di collisione un ignaro barchino a motore e, infine, accelera con convinzione, lanciando verso l'acqua il muso (che sta per diventare la prua) delle 12 tonnellate di «Marcel»: splash e wow, il fiume accoglie tra due ali di spruzzi e grida di entusiasmo dai 35 sedili posteriori, il nuovo e, per ora, unico pullman anfibio della capitale. L'unico autorizzato a circolare per vie terrestri e fluviali a scopo ricreativo.
In servizio da pochi giorni, fa capolinea al Campo di Marte, ai piedi della Tour Eiffel, da dove inizia il suo giro come uno dei tanti bus panoramici a due piani che costeggiano i monumenti della capitale: Invalides, Ponte Alessandro III, Champs Elysées, Arco di Trionfo, Trocadero. A differenza degli altri, però, schiera una doppia fila di giubbotti salvagente arancioni appesi al tettuccio sopra i sedili. Perché l'attimo culminante del viaggio sarà un «big splash»,un gigantesco tuffo, seguito da una breve crociera di venti minuti, sotto lo sguardo futurista della Seine Musicale, la sala concerti progettata da Jean Nouvel sull'Île Seguin, e dei grattacieli della Défense.
Da dieci anni Paul Michel e Philippe Mallet, aspettavano questo debutto. Da quando, poco più che ventenni neodiplomati in Economia e commercio all'École des hautes études commerciales, cominciarono a progettare la loro start up, «Les Canards de Paris», le anatre di Parigi, ispirata all'esperienza dei «duck bus» che già navigano - è il caso di dirlo - in Olanda o negli Stati Uniti: «Sette anni fa abbiamo creato l'impresa - racconta Philippe Mallet, 33 anni -. Ma ci è voluto tutto questo tempo per ottenere le autorizzazioni e omologare Marcel come bus e come barca.Tutte le richieste simili alla nostra erano state respinte».
Nel frattempo Paul Michel si è guadagnato da vivere come guida sulle Diane due cavalli che portano a spasso i turisti per i quartieri centrali della città. E il versatile Jerôme lavorava nei cantieri navali. «Marcel» è stato progettato e realizzato per due terzi in Francia e per un terzo in America: «Abbiamo per la Francia un accordo di esclusiva con il costruttore» avverte Philippe.
E quanto al possibile malumore delle compagnie di bateaux-mouche della Senna per l'arrivo dell'anatroccolo multiruolo, non si preoccupa: «Loro trasportano centinaia di passeggeri alla volta, noi solamente 35». I tre tour giornalieri previsti per quattro giorni a settimana, e i due del mercoledì, registrano il tutto esaurito dall'inizio di agosto. Mentre nel week end il palmipede di alluminio si riposa: «Ma da settembre sarà operativo anche la domenica pomeriggio» promette Philippe. La voce di «Marcel» è di madrelingua italiana.
Appartiene a Elisabetta Potasso, attrice cinquantenne originaria di Biella, selezionata nel casting dei due fondatori come animatrice di bordo. Arrivata a Parigi nel 1998 con un diploma in sceneggiatura dell'Accademia di Brera, aveva fondato la propria compagnia di marionette e girato il mondo. Ma il Covid è piombato come un macigno sulla sua strada: «Per un anno e mezzo non ho lavorato e, tallonata dall'ufficio delle tasse che pretendeva in ogni caso 35 mila euro, ho dovuto sciogliere la compagnia. Io sono diventata una guida turistica e molti dei miei colleghi ora fanno i camerieri».
Quando agguanta il microfono, alle spalle di Jerôme, ritorna cabarettista e ogni giorno cambia copione, scegliendo un filo conduttore diverso: per esempio, i presidenti della Repubblica. In vista dell'Arco di Trionfo, rievoca Charles de Gaulle; mentre la storica brasserie Le Fouquet' s, sui Champs Elysées, è l'occasione per scherzare sulla celebre cena post elettorale di Nicolas Sarkozy; e il Museo Branly le richiama la passione di François Mitterrand per le arti primitive (e per le donne). Un po' di cultura generale, insomma, prima di fare splash.