PARLATECI DI BIBBIANO? NO, ORA PARLA BIBBIANO – IL PAESE DEI “MOSTRI”, DOPO L’ASSOLUZIONE DELLO PSICOTERAPEUTA FOTI, ESCE DALL’INCUBO: “E' LA SOLITA COMMEDIA ALL'ITALIANA. C'ERANO LE ELEZIONI, C’È STATA UNA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA. MA ORA LA COSA SI STA SGONFIANDO" - I CITTADINI DIFENDONO IL SINDACO DEM CARLETTI, A PROCESSO PER ABUSO D'UFFICIO: “SE C'È UNA PERSONA SERIA È LUI…”
-Estratto dell'articolo di Franco Giubilei per “la Stampa”
Ai bar di Bibbiano, il paese dei mostri divenuto sinonimo delle nefandezze della sinistra con uno slogan coniato per l'occasione, «Parlateci di Bibbiano», si gioca a carte come sempre e si parla d'altro.
Un po' come se quelle vicende infamanti per cui è stato appena assolto in appello Claudio Foti, il terapeuta della onlus Hansel e Gretel al centro dell'inchiesta, fossero accadute altrove. Quasi tutti però, se glielo vai a chiedere, giurano sull'estraneità ai fatti del sindaco Andrea Carletti, tuttora sotto processo per abuso d'ufficio:
«È la solita commedia all'italiana – dice Giorgio Bartoli, 84 anni, davanti al circolo parrocchiale Giovanni XXIII –, una storia politica, c'erano le elezioni regionali, è venuta pure la Meloni e in tv non si sentiva che Bibbiano, Bibbiano, Bibbiano. La maggior parte qui, però, ha difeso il sindaco, che per noi non aveva colpe: se c'è una persona seria è lui. Quelli intorno a lui, magari, ma comunque la cosa si sta sgonfiando».
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Quanto al sindaco Carletti, ha valutato positivamente la sentenza di Foti. Le accuse rivoltegli non hanno niente a che fare con la persona che è, e questo i cittadini di Bibbiano lo sanno bene. C'è stata una strumentalizzazione politica di questo caso».
Quel che non si coglie a Bibbiano invece è il sollievo per un sistema presentato a tutta Italia come malato, o peggio, e che l'assoluzione di Foti sembra invece riscattare nella sua immagine ferita: «Qui la gente in effetti non ci pensava più – concorda il signor Bartoli –, difficile dire se è perché le accuse sono state percepite come inverosimili fin dall'inizio, o se le persone sono indifferenti a questa questione».
Quanto al coinvolgimento del resto dell'amministrazione, a cominciare dalla dirigente dei servizi sociali Federica Anghinolfi, il titolare di un locale nella piazza centrale ricorda che «qui in paese tutti sparavano addosso al Comune, senza sapere niente, fra l'altro. Io ho sempre pensato che il sindaco non c'entri niente, al punto che ho voluto farmi sposare da lui, quando è tornato in carica dopo che si era autosospeso per l'inchiesta. Poi può aver sbagliato, nel senso che non si mette una firma se non si è sicuri».
Ma c'è chi racconta invece di una Bibbiano spaccata fra colpevolisti e innocentisti, come questo artigiano sui quarant'anni: «La gente qui ha gli occhi con le fette di prosciutto sopra. Ho appena rivisto Peppone e Don Camillo, qui siano ancora a quei livelli… La gente si scontra fra chi pensa siano tutti innocenti e chi siano tutti colpevoli, ma senza saperne veramente niente, per sentito dire».
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