È PARTITO L’ASSALTO A “REPORT” E A SIGFRIDO RANUCCI - GLI AVVOCATI PENALISTI QUERELANO IL GIORNALISTA PER LA PUNTATA REALIZZATA SUL 41 BIS E A RAPPRESENTARLI SCELGONO GIANDOMENICO CAIAZZA, AVVOCATO DI RENZI E BOSCHI NEI PROCESSI DI FIRENZE SULLA VICENDA OPEN - CAIAZZA, CHE AVEVA POSTO LA QUESTIONE DELL'INVIOLABILITÀ DELLE PREROGATIVE PARLAMENTARI, HA UNO SPAZIO FISSO SU RIFORMISTA, L'OPINIONE E IL DUBBIO - RANUCCI SI DIFENDE: “NESSUNA DIFFAMAZIONE O INSINUAZIONE. SOLO FATTI DOCUMENTATI”

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Dagonews

sigfrido ranucci

Gli avvocati penalisti querelano Sigfrido Ranucci per la puntata realizzata sul 41 bis e a rappresentarli contro il conduttore di Report scelgono l'avvocato di Renzi. "Il Direttivo della Camera Penale di Roma all'unanimità ha deciso di proporre denuncia querela nei confronti del giornalista Sigfrido Ranucci" perché "Nella trasmissione Report del 3 aprile scorso sono andate in scena gravissime insinuazioni e gratuite diffamazioni che sfociano persino nella calunnia nei confronti di alcuni dei più apprezzati componenti della nostra associazione, incredibilmente additati a sospetto come possibili veicoli per la diffusione al di fuori del carcere di ordini criminali provenienti dai detenuti posti in regime di 41 bis". 

 

giandomenico caiazza

L'auspicio è che i vertici della Rai "avviino una seria riflessione al riguardo". La speranza è che anche i magistrati Di Matteo ed Ardita, "a loro volta apparsi nella puntata di Report con brevi interviste sul punto, vogliano prendere fermamente le distanze dal taglio diffamatorio che ha contraddistinto la puntata andata in onda".

 

I penalisti hanno indicato a rappresentarli Giandomenico Caiazza, avvocato di Renzi e Boschi nei processi di Firenze sulla vicenda Open. Caiazza aveva posto la questione dell'inviolabilità delle prerogative parlamentari ha spazio fisso su Riformista, l'Opinione e il Dubbio. Se ha tutti gli avvocati penalisti contro, con in testa l'avvocato di Renzi, ce ne sarà uno disponibile a tutelare il povero Ranucci ? nel frattempo si difende da solo sui social.

SIGFRIDO RANUCCI DI REPORT

 

“A REPORT NESSUNA DIFFAMAZIONE, SOLO FATTI DOCUMENTATI''

La difesa dei diritti non è una maglietta che si indossa di giorno per poi riporla in un cassetto la sera'. "Nessuna diffamazione o insinuazione. Solo fatti documentati. La puntata di 'Report' oggetto di contestazione aveva come unica finalità evidenziare le falle del 41 bis in un contesto di estrema attualità partendo dalla ricostruzione del caso Cospito.

 

Ho chiarito all'inizio della trasmissione che il 41 bis è uno strumento che è al limite della violazione dei diritti umani e che si regge esclusivamente sul presupposto di tutelare la sicurezza della collettività e che per questo va gestito con estrema cautela.

 

maria elena boschi matteo renzi

Il documento pubblicato da 'Report' denunciava che i casi di oltre 100 mafiosi al 41 bis fossero gestiti da un solo avvocato: è un fatto e non era assolutamente secretato, sottolinea il giornalista. "Che sia un'anomalia è l'idea, non di 'Report', ma della commissione parlamentare antimafia che ha approfondito la vicenda proprio per valutare la portata. 'Report' ha correttamente riportato la notizia sottolineando il rischio che comporta un'anomalia del genere, coadiuvato anche dal parere di esperti magistrati antimafia, sottolineando la buona fede e professionalità degli avvocati".

 

ALFREDO COSPITO

Per Ranucci, "aver mostrato tale anomalia rappresenta, come detto in trasmissione, una tutela per gli stessi avvocati". La difesa dei diritti non è una maglietta che si indossa di giorno per poi riporla in un cassetto la sera. Chi accusa 'Report' di non avere cura per i diritti dei detenuti e la possibilità di un loro reinserimento nella società, non ricorda le numerose puntate realizzate negli anni, l'ultima appena due anni fa in pieno Covid.

 

Report da sempre si batte per la difesa dei diritti dell'uomo e della libertà di espressione. Ma Report ha anche il culto per la memoria: quello di ricordare il dolore dei familiari delle vittime delle stragi di mafia e del terrorismo e che il 41 bis è un'architrave della lotta alla mafia che Totò Riina voleva far abolire inserendolo nel papello.

Sigfrido Ranucci