PARTO IN QUINTA – AVVENTURA A LIETO FINE PER UNA MAMMA DI BOLOGNA CHE HA DATO ALLA LUCE IL SUO TERZO FIGLIO IN AUTO GRAZIE ALL’AIUTO DI UNA INFERMIERA IN VIDEOCHIAMATA: LA DONNA ERA IN MACCHINA CON IL MARITO QUANDO LE CONTRAZIONI SONO DIVENTATE TROPPO FORTI ED E' SCATTATO L'AIUTO IN DIRETTA - IN TRE MINUTI HA ROTTO LE ACQUE E IL PICCOLO È USCITO CON UNA SOLA SPINTA. LA GIOIA DELLA MAMMA: “VORREI ABBRACCIARE L’INFERMIERA, È COME SE MI AVESSE SALVATO LA VITA…”
-Federica Nannetti per "www.corriere.it"
Un’avventura da raccontare perché, dopo l’ansia, è arrivato il lieto fine. Un bambino è nato e sta bene a Bentivoglio (Bologna) dopo che la madre lo ha partorito intorno a mezzanotte, sabato, in macchina, grazie all’assistenza in videochiamata di un’infermiera.
I dolori
Ne ha dato notizia, per primo, il TgR Rai Emilia-Romagna. La donna, al terzo figlio, si trovava in auto col marito per andare all’ospedale, sempre a Bentivoglio, ma i dolori erano troppo forti e quindi ha telefonato ai soccorsi e le è stato detto di non muoversi. È stato attivato il servizio di videochiamata e l’infermiera Elisa Nava ha assistito la donna e il marito passo passo nel travaglio. «Vorrei abbracciarla, dirle grazie – ha detto la mamma al TgR – perché è come se mi avesse salvato la vita». Una volta partorito, lei e il piccolo sono stati trasportati in ambulanza all’ospedale.
Suggerimenti preziosi
Entrambi stanno bene, anche grazie alla massima attenzione della donna nel seguire tutti i passaggi forniti dall’infermiera «per quanta fatica facesse – ha aggiunto Nava –. Si è convinta a sdraiarsi sui sedili della macchina. In meno di tre minuti la signora ha rotto le acque, è riuscita a stendersi e il bambino è uscito con una sola spinta. Ha pianto immediatamente, il problema era scaldarlo perché era quasi mezzanotte. Ho chiesto a lei e al marito di farmi vedere in che condizioni era. La cosa principale è stato far capire ai genitori che il parto era imminente e non era il caso di partire in macchina». «Mi ha suggerito tante volte di tenerlo al caldo – ha continuato la mamma Laila Driouch –. Sentivo che era vivo. Lei vedeva tutto e mi guidava, è stata con me tutto il tempo».
Lieto fine (per la seconda volta)
L’infermiera del 118 l’ha accompagnata fino agli ultimi istanti e quella dell’altra sera, per lei, non è nemmeno stata la prima esperienza: a gennaio di quest’anno, infatti, la stessa Nava ha guidato un papà nei passaggi essenziali per far nascere il proprio piccolo in casa, sempre nel bolognese, un episodio che le è valso il riconoscimento da parte della Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale con il coordinamento degli ordini degli infermieri Emilia-Romagna.
Il riconoscimento
In occasione della Giornata nazionale degli operatori sanitari, nell’aula magna dell’ospedale Maggiore di Bologna, ha ricevuto dalle mani dell’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, una targa di ringraziamento che vuole essere un simbolo per tutti gli operatori che lavorano in emergenza urgenza. Con lei, a febbraio, è stato premiato anche il collega Daniele Celin per un’altra manovra salvaviva a distanza andata a buon fine.