NEL PD CI MANCAVA SOLO LA CORRENTE "TALEBANA" – L’AGGHIACCIANTE USCITA DELL'AVVOCATA DEM NURA MUSSE ALI DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ DELLA REGIONE TOSCANA: “SONO A FAVORE DELLA PRESA DEL POTERE DA PARTE DEI FONDAMENTALISTI IN AFGHANISTAN. LA RITENGO UNA TAPPA OBBLIGATA DELLA STORIA…” (ALLORA VISTA L'IMPORTANZA PERCHE' NON SE NE VA A KABUL?) LA LEGA INSORGE, IL PD CHIEDE LE DIMISSIONI...
Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”
Ammazza come sono femministe le africane rappresentanti dell'islam in Italia. Ci tengono davvero alle pari opportunità e si dimostrano perfettamente integrate, condividendo il nostro modo di vivere e pensare. Come no.
Basti leggere l'agghiacciante intervista rilasciata a Il Tirreno da Nura Musse Ali, avvocatessa nata in Somalia e da oltre vent' anni in Italia, e oggi membro in quota Pd della commissione Pari opportunità della Regione Toscana. Intervenendo in merito all'avvento dei talebani al potere, la Musse Ali dice: «Sono a favore della presa del potere da parte dei fondamentalisti in Afghanistan. Ritengo che quello che stiamo vivendo fosse una tappa obbligata della storia, affinché finalmente quel Paese iniziasse il proprio lento cammino verso un'interpretazione evolutiva delle sue leggi e la maturazione del concetto di vita politica e sociale».
La 35enne avvocatessa sottolinea di «non condividere il modus operandi» dei talebani (e ci mancherebbe: chi potrebbe dirsi a favore di spari sulla folla ed epurazioni di massa?), ma l'aspetto raggelante è la sua convinzione che i talebani possano essere l'avanguardia di un'applicazione più laica e meno fondamentalista della sharia, e i pionieri dell'introduzione di una matura convivenza civile. Forse sarebbe il caso che qualcuno ricordi alla Musse Ali che sharia, così come intesa dai talebani, significa segregazione delle donne, matrimoni forzati, imposizione del burqa, divieto di guidare e di studiare insieme agli uomini.
Alla faccia dell'«interpretazione evolutiva»... Quanto alla «maturazione della vita politica e sociale», se la convivenza sarà impostata sui criteri adottati fin qua dai talebani (eliminazione degli oppositori, divieto per i dissidenti di fuggire dal Paese, caccia ai collaboratori degli occidentali), be', non c'è che dire, sicuramente l'Afghanistan sta diventando fucina di democrazia...
FINE DELLA COLONIZZAZIONE
Incredibilmente però, per la Musse Ali, non c'è da preoccuparsi per il ritorno dei talebani, ma c'è solo da esultare per la fine della colonizzazione occidentale: «In questi vent' anni le potenze occidentali hanno fortificato la corruzione nei governanti e la rabbia del popolo», avverte. «Chi è rimasto è comprensibilmente arrabbiato con il governo afgano echi lo ha appoggiato facendolo durare troppo a lungo».
Ragion per cui «è opportuno che l'Europa e gli Usa ammettano di aver sbagliato. Qualsiasi cosa si faccia in futuro per il popolo e per le donne in particolare dovrebbe essere portata avanti con chi è al potere». Non sai se è più inquietante che queste parole siano pronunciate da una donna, da un'avvocatessa - che dovrebbe conoscere il nostro diritto e capirne l'abissale scarto rispetto alle leggi liberticide della sharia - o che siano pronunciate da un'esponente delle istituzioni, membro di una commissione volta a «promuovere condizioni di piena parità tra uomini e donne». E dire che Nura si ritiene una donna critica verso la cultura del suo Paese di provenienza «che rappresenta il degrado della ragione».
Figuriamoci fosse stata un'integralista. Inevitabili le reazioni della politica: la Lega, con il segretario Matteo Salvini, definisce «gravissime» le parole della Musse Ali e chiede a Letta e al governatore dem della Toscana Giani di «prendere le distanze»; mentre il Pd, con Enrico Borghi, «si dissocia dalle parole» dell'avvocatessa e «chiede che si dimetta» dall'incarico in Regione. Noi invece suggeriamo a Nura un'altra strada: visto che è a favore dei talebani, potrebbe andare a Kabul a istituire una commissione Pari opportunità. Sicuramente le darebbero molta libertà di parola e visibilità, con il piccolo obbligo semmai di indossare un velo integrale..