PERCHÉ IL GOVERNO NON SI COSTITUISCE PARTE CIVILE AL PROCESSO PER L’OMICIDIO DELL’AMBASCIATORE ATTANASIO E DEL CARABINIERE VITTORIO IACOVACCI UCCISI IN CONGO NEL 2021? NON È CHE PALAZZO CHIGI TEME CONSEGUENZE NEL RAPPORTO CON L’ONU? IL PROCESSO VEDE IMPUTATI DUE FUNZIONARI DEL PROGRAMMA ALIMENTARE MONDIALE (PAM), AGENZIA DELL'ONU, ACCUSATI DI OMICIDIO COLPOSO PER NON AVERE GARANTITO LA SICUREZZA AI DUE ITALIANI. INTANTO PER LA DIFESA UNO DEI DUE IMPUTATI RISULTA IRREPERIBILE. I TEMPI DEL PROCESSO RISCHIANO DI ALLUNGARSI...
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(ANSA) Rischia di essere un processo 'dimezzato' quello relativo alla morte dell'ambasciatore italiano Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in Congo il 22 febbraio del 2021 che vede imputati Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza, entrambi funzionari del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell'Onu e accusati di omicidio colposo per non avere garantito la sicurezza ai due italiani. La posizione di Rwagaza rischia, infatti, di essere stralciata.
Nella prima udienza davanti al gup di Roma i suoi difensori, gli avvocati Michele ed Alessandro Gentiloni Silveri, hanno sollevato una eccezione preliminare in relazione alla irreperibilità e mancata notifica degli atti al loro assistito che a loro dire dovrebbe essere effettuata nuovamente dalla Procura nel luogo di lavoro dell'indagato.
Per il procuratore aggiunto, Sergio Colaiocco, è una strada che potrebbe portare solo ad allungare i tempi in quanto non esistono convenzioni internazionali con il Congo e, dal canto suo, il Pam non riconosce la giurisdizione italiana nei confronti dei suoi funzionari perché godrebbero della immunità diplomatica. Una posizione ribadita dal fatto che il Programma alimentare, nell'ottobre del 2021, si è fatto restituire dai due indagati l'atto di chiusura delle indagini notificato all'epoca dai pm e lo ha riconsegnato all'Italia. Il gup si è riservato sull'eccezione e sulla richiesta del pm che chiede al giudice di emettere un decreto di irrepiribilità per Rwagaza la cui posizione potrebbe essere stralciata.
La prossima udienza è fissata per il primo giugno. Oggi, infine, in aula non era presente l'avvocatura dello Stato segno che non c'è intenzione da parte del Governo e del ministero della Difesa, a cui fa riferimento l'Arma dei carabinieri, di costituirsi parte civile.