PERCHÉ I “PADRONI” IN ITALIA RIESCONO SEMPRE A FARLA FRANCA? IL CASO DI RENZO LOVATO, L’IMPRENDITORE CHE COLTIVA CINQUE ETTARI DI TERRENO SENZA DICHIARARE NEMMENO UN DIPENDENTE, SCHIAVIZZANDO DECINE DI BRACCIANTI INDIANI, È SOLO LA PUNTA DELL’ICEBERG. MA COME MAI NESSUNO CONTROLLA? C’ENTRANO ANCHE LE RIFORME: CON IL GOVERNO RENZI GLI ISPETTORI DELL’INPS SONO STATI ACCORPATI A QUELLI DELL’ISPETTORATO NAZIONALE DEL LAVORO, E IL LORO NUMERO È SCESO…

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Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “La Verità”

 

renzo lovato

Ma come è possibile che non ci sia in Italia la possibilità di smascherare in automatico chi dichiara di coltivare ettari di terreno senza manodopera?

 

Il direttore dell’Agea Fabio Vitale, già capo della Vigilanza dell’Inps, e attuale consigliere di amministrazione dell’istituto previdenziale, sul punto ha le idee chiare:

 

«Quello che è accaduto a Latina è uno scempio, una vergogna e il nostro impegno sarà costante per evitare che le organizzazioni criminali utilizzino soldi che devono andare agli agricoltori o che gli imprenditori disonesti sfruttino e addirittura uccidano povera gente che disperatamente cerca di sopravvivere».

 

SATNAM SINGH

Vitale spiega quali saranno i prossimi passi per evitare che si verifichino altri casi come quello di Latina: «Posso anticipare che inizieremo un’attività serrata di controllo sulle aziende che hanno dichiarato pochi o nessun lavoratore rispetto alla consistenza dei terreni e delle colture.

 

Recentemente abbiamo anche firmato un protocollo con l’Inps per incrociare i dati su terreni e lavoratori e capire chi stia sfruttando illegalmente la manodopera». Anche perché con il governo Renzi gli ispettori dell’Inps sono stati accorpati a quelli dell’Ispettorato nazionale del lavoro e per questo il loro numero è sceso, essendo il loro ruolo a esaurimento (non vengono rimpiazzati), da 1.600 a meno di 750.

 

«Con il numero attuale di ispettori Inail, Inl e Inps si può controllare al massimo il 5 per cento dell’aziende italiane, neanche lo 0,5 per cento di quelle agricole che sono 1,2 milioni» prosegue Vitale, che punta a a controlli basati su un’attività di intelligence collegata allo scambio di informazioni e all’incrocio dei dati. […]

FABIO VITALE - AGEA

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