PERCHÉ È STATO ARRESTATO STEVE BANNON? – PER FARLA SEMPLICE: SI SAREBBE INTASCATO UNA PARTE DEI SOLDI CHE AVREBBERO DOVUTO FINANZIARE IL MURO CON IL MESSICO – TUTTO RUOTA INTORNO AL GRUPPO NO-PROFIT “WE BUILD THE WALL”, CON CUI BANNON E GLI ALTRI ERANO RIUSCITI A RACCOGLIERE 25 MILIONI DI DOLLARI SU “GOFUNDME” – SOLO CHE POI IL BUON STEVE AVREBBE SPOSTATO ALMENO UN MILIONE A UN’ALTRA SOCIETÀ, MENTRE IL SUO COMPARE BRIAN KOLFAGE (VETERANO DELLA GUERRA IN IRAQ, DOVE HA PERSO LE GAMBE) NE TRATTENEVA “UNA PARTE SOSTANZIOSA” PER MANTENERE IL SUO LUSSUOSO STILE DI VITA – VIDEO
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Viviana Mazza per www.corriere.it
Steve Bannon, «ideologo» della destra americana sovranista ed ex stratega della campagna elettorale di Donald Trump, è stato fermato con l'accusa di frode. Bannon è accusato dalla procura federale di New York in relazione a una raccolta di fondi online a sostegno della costruzione del muro anti-migranti al confine con il Messico.
Con lui sono state arrestate altre tre persone. Gli altri sono Brian Kolfage, veterano della guerra in Iraq, dove ha perso entrambe le gambe e il braccio destro, Andrew Badolato e Timothy Shea.
«We Build the Wall» era il nome di un gruppo non-profit deciso a portare avanti la costruzione del Muro su terreni privati al confine con il Messico, in cui Bannon figurava come presidente del comitato consultivo.
Hanno preso la situazione nelle proprie mani vedendo i fondi per il Muro promesso da Donald Trump bloccati dai democratici al Congresso. La campagna era arrivata a raccogliere 25 milioni di dollari, donati da centinaia di migliaia di persone. Secondo la procura, Bannon avrebbe trasferito almeno un milione di dollari ad un’altra società da cui controllata, passandone centinaia di migliaia a Kolfage e trattenendo «una parte sostanziosa» per se stesso, emettendo inoltre ricevute per nasconderne le tracce.
Il rapporto con Trump
Bannon, 66 anni, è considerato uno degli architetti della vittoriosa campagna di Trump per la Casa Bianca nel 2016. «Sono un leninista. Lenin voleva distruggere lo Stato, io lo stesso — è una delle frasi coniate in quella circostanza —. Voglio demolire l’‘establishment” attuale». Trump, dopo la vittoria elettorale, lo aveva incluso nel suo staff. Incluso inizialmente nel Consiglio sulla sicurezza nazionale, è stato rimosso da questa carica nell'aprile del 2017, anche se lui ha sempre affermato di aver deciso di andarsene.
La causa con lo Stato italiano
L'ideologo sovranista aveva guardato con molto interesse proprio all'Italia e all'esperienza politica di Matteo Salvini di cui è stato sostenitore. E proprio in Italia Bannon ha avviato una delle sue più ambiziose esperienze politiche: l'apertura di una «accademia», di un centro studi dedicato alla nuova destra.
La sede di questo progetto era stata individuata nell'abbazia benedettina di Trisulti, nel Lazio; il ministero dei Beni culturali aveva inizialmente concesso la struttura, salvo poi tornare sui suoi passi. Tra l'associaszione di Bannon e il ministero è in corso una causa; il Tar ha dato ragione a Bannon, ma la pubblica amministrazione ha fatto ricorso al consiglio di Stato.