DAL PIOMBO ALLA DROGA - A ROMA, IN ZONA SAN LORENZO, ARRESTATO PER SPACCIO L’EX TERRORISTA ROBERTO VITELLI, OGGI 66ENNE. MILITÒ IN PRIMA LINEA. AMMISE DI AVERE PRESO PARTE (CON PIÙ COMPLICI) ALLA RAPINA ALLA BANCA DEL CIMINO DI VITERBO E DI PROVARE “PENA” PER I DUE CARABINIERI LASCIATI MORIRE SULL'ASFALTO DELLA VIA CASSIA - FERMATO ANCHE IL FIGLIO IN CASA: NASCONDEVA LA COCA E UN LIBRO CONTABILE CON LE CIFRE E I NOMI DEI CLIENTI
-ALESSIA MARANI per il Messaggero
Quando si trattò di giocarsi l'ergastolo, Roberto Vitelli, terrorista «dissociato» di Prima linea, ai giudici di Corte d'Assise d'Appello ammise di avere preso parte (con più complici) alla rapina commessa alla Banca del Cimino di Viterbo e di provare «pena» per quei due carabinieri lasciati morire sull'asfalto della via Cassia. Era il 1984 ed erano passati quattro anni dall'uccisione a bruciapelo del maresciallo Pietro Cuzzoli e dell'appuntato Ippolito Cortellessa e Vitelli scampò il carcere a vita.
LE PERQUISIZIONI Dopo l'arresto avvenuto a Ostia e il processo, il suo nome svanì nell'oblio delle cronache. Fino a ieri quando gli agenti del commissariato San Lorenzo, coordinati da Giuseppe Rubino, sono tornati a bussare alla sua porta, in via dei Marsi, nel popolare quartiere capitolino, questa volta per affari che nulla hanno a che vedere con battaglie ideologiche ed estremismi politici, ma con la droga.
Da paladino della «guerriglia urbana permanente» propugnata dai terroristi rossi capeggiati allora dal «comandante Alberto», al secolo Marco Donat-Cattin, figlio del democristiano Carlo, a spacciatore finito nella rete dei controlli anti-movida. Vitelli, oggi 66enne, è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. In manette è finito anche il figlio Elia, di 26 anni.
Durante un'attività di controllo del territorio insieme con i falchi della Squadra mobile in varie aree della città, che ha portato a undici arresti nelle ultime 48 ore, i poliziotti hanno notato il ragazzo all'interno di un bar parlare con il proprietario, trovandolo in possesso di 5 grammi di cocaina, che teneva nascosti negli slip.
Nella sua abitazione, dove era presente il padre, gli agenti hanno poi scovato dentro un soppalco nel soggiorno 8 grammi di cocaina, due bilancini di precisione e un manoscritto con cifre e nomi. Insomma, una sorta di libro contabile e di agenda della platea di consumatori abituali. Il 26enne, insieme all'ex terrorista rosso che annovera precedenti di polizia per rapina, furto, sequestro di persona a scopo di estorsione, terrorismo e banda armata, sono stati, dunque, portati in commissariato e arrestati.