PIÙ CHE FIGLIA DI NOSTRA SIGNORA ERA FIGLIA DI BUONA DONNA - UNA CONGREGAZIONE DI SUORE È STATA TRUFFATA A ROMA DA UNA PERSONA CREDUTA DI FIDUCIA, A CUI AVEVANO AFFIDATO LA GESTIONE DI UNA CASA DI RIPOSO: LA SIGNORA AVEVA DETTO DI ESSERE UNA “VERGINE CONSACRATA” E CON IL TEMPO SI SAREBBE DI FATTO APPROPRIATA DELLA STRUTTURA, UNA RESIDENZA SANITARIA ASSISTITA AL QUARTIERE AURELIO...
-Sintesi dell’articolo di Michela Allegri per “Il Messaggero”, pubblicata da “La Verità”
Una congregazione di suore è stata truffata a Roma da una persona creduta di fiducia cui avevano affidato la gestione di una casa di riposo.
L'amministratrice, di buone maniere, aveva raccontato di essere una «vergine consacrata» e con il tempo si sarebbe di fatto appropriata della struttura, una residenza sanitaria assistita al quartiere Aurelio, affittandola a una società a lei stessa riconducibile.
Da una parte figurava come procuratrice delle suore Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore d'Issoudun, dall'altra era amministratrice unica della società alla quale aveva girato l'accreditamento della Regione Lazio. Alle religiose non andava un ventesimo degli incassi della Rsa, e nemmeno l'affitto.