POETA, PACIFISTA E ATTENTATORE: CHI È DAVVERO JURAJ CINTULA, L'UOMO CHE HA SPARATO AL PREMIER SLOVACCO ROBERT FICO? - IL PROFILO DEL 71ENNE È QUELLO DI UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO: NESSUN PRECEDENTE NE' SEGNALAZIONI DELL'INTELLIGENCE O FREQUENTAZIONI OPACHE. MA ALLORA PERCHE' HA SPARATO? NON SI ESCLUDE CHE POSSA ESSERE STATO CONVINTO DA QUALCUNO DALL'ESTERO - CINTULA HA PARTECIPATO AD ALCUNE MANIFESTAZIONI DEL GRUPPO PARAMILITARE FILO-RUSSO E ANTI-EUROPEISTA "SLOVENSKI BRANCI", MA È ANCHE CONOSCIUTO PER ESSERE UN SOSTENITORE DELLA SINISTRA SLOVACCA - STANDO A QUANTO HA RIFERITO IL FIGLIO AI MEDIA, CINTULA NON HA MAI MANIFESTATO PROPOSITI TERRORISTICI NÉ RISULTA AVERE PROBLEMI PSICHIATRICI CONCLAMATI...
Estratto dell'articolo di Fabio Tonacci per "la Repubblica"
L’uomo qualunque ha sparato al premier slovacco. Da qualsiasi lato lo si prenda, infatti, il profilo personale del pensionato 71 enne Juraj Cintula Bran, ex guardia giurata di professione e poeta per passione, è quello di un cittadino al di sopra di ogni sospetto: nessun precedente, nessuna segnalazione da parte dell’intelligence, nessun contatto segnalato con personaggi potenzialmente sospetti. Ed è proprio questo a rendere l’attentato al leader slovacco che ha sconvolto l’Europa un vero mistero.
Perché l’uomo qualunque, che tra le altre cose aveva fondato un’associazione pacifista, ieri è uscito di casa, si è diretto ad Handlova (città di ex minatori, 18 mila abitanti), ha eluso l’apparato di sicurezza (in realtà assai fragile) che protegge Robert Fico nelle sue uscite pubbliche e ha sparato da distanza ravvicinata. Tre colpi, forse quattro, sono andati a segno. «L’ho fatto perché non approvo le politiche di Fico», ha detto dopo l’arresto.
Chi è, dunque, Cintula? Da dove arriva? Chi lo manda? Sono le domande che in queste ore si pone tutta l’Europa, per capire se qualcuno ha armato la mano e la volontà del poeta in pensione. Se dietro c’è qualcos’altro oltre alla follia di un singolo. I suoi contatti telefonici vengono passati al setaccio dagli apparati di intelligence slovacchi, tutte le persone con cui ha avuto a che fare nelle ultime 48 ore vengono contattate.
Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, quella secondo cui possa essere stato avvicinato da qualcuno, slovacco o straniero, che lo ha convinto ad agire. […] Subito dopo l’attentato sono spuntate alcune sue vecchie frequentazioni.
Per dire nel 2016 ha partecipato ad alcune manifestazioni organizzate da un’organizzazione paramilitare slovacca, Slovenski branci, chiusa nel 2022, di estremisti filo-russi fortemente anti europeista. Era una strana organizzazione che reclutava, in uniforme, giovani in tutta la Slovacchia per “proteggere il Paese” dagli stranieri ma anche dall’Europa troppo “invasiva”. […]
Se questo è vero, lo è altrettanto che dai suoi amici il 71 enne è conosciuto per essere un sostenitore della sinistra slovacca, in particolare del partito di opposizione Slovacchia progressista. E che negli anni scorsi aveva fondato, insieme con un amico, un movimento contro la violenza. L’ennesimo pezzo inspiegabile di questa storia. […] perché un uomo che ha fondato un partito per la non violenza girava armato?
«Aveva subito un’aggressione al lavoro e per questo gli era stata affidata una pistola per motivi di autodifesa », spiega sempre il suo amico. Che è anche un vicino di casa di Cintula. […] La pistola con cui ha sparato risulta essere legalmente detenuta e denunciata, come spiega suo figlio.
«Sono sotto shock, non avevo la minima idea di cosa mio padre stesse pianificando né perché lo abbia fatto». Delle sue opinioni politiche il figlio di Cintula ha voluto solo dire una cosa: «Non ha votato per Fico, questo è certo, non aggiungo altro». Stando a quanto ha riferito al giornale slovacco, suo padre non ha mai manifestato propositi terroristici o l’intenzione di attaccare il premier, né risulta avere problemi psichiatrici conclamati. «Forse ha avuto un corto- circuito. È un uomo forte, ma non un violento. Era un poeta».