POI DICI CHE IL GOSSIP NON TIRA: TUTTI A INFILARE IL NASO NELLE BEGHE DI CORTE – IN UNA SOLA GIORNATA L’AUTOBIOGRAFIA AL VETRIOLO “SPARE” DEL PRINCIPE HARRY HA GIÀ VENDUTO 400MILA COPIE IN GRAN BRETAGNA: MAI NESSUN LIBRO È ANDATO A RUBA TANTO VELOCEMENTE, ALMENO NELLA SEZIONE “NON-FICTION” CHE ESCLUDE LA NARRATIVA – LA CASA EDITRICE “TRANSWORLD PENGUIN RANDOM HOUSE” GONGOLA SAPENDO CHE HA INVESTITO BENE I 40 MILIONI DI DOLLARI CHE FINIRANNO NELLE TASCHE DI HARRY…
-Alessandra Rizzo per “la Stampa”
Dopo giorni di anticipazioni, accuse e rivelazioni (o presunte tali) sulle prime pagine di tutti i giornali, l'autobiografia del Principe Harry è finalmente arrivata sugli scaffali delle librerie di tutto il mondo. A Londra, alcune hanno aperto a mezzanotte per accontentare i lettori più impazienti, diligentemente in coda sotto l'occhio delle telecamere. Poche ore dopo, «Spare - Il Minore» aveva già venduto 400 mila copie, mai nessun libro è andato a ruba tanto velocemente, almeno nella sezione «non-fiction», che esclude la narrativa. «Al di là delle aspettative più ottimistiche», dice entusiasta Larry Finlay della casa editrice Transworld Penguin Random House. «Gli unici libri che sono andati meglio sono quelli con l'altro Harry, Potter».
Né il pastrocchio delle copie messe in vendita per sbaglio anzitempo in Spagna, immediatamente prese d'assalto dai giornalisti, né le interviste di Harry sui due lati dell'Atlantico hanno affievolito l'interesse, anzi. «Mi aspetto la verità su cosa succede dietro alle mura di Buckingham Palace, la famiglia reale è sempre avvolta dal segreto», spiega una lettrice che si è messa in fila nella notte. Edicole e libreria hanno aperto a Piccadilly, nel cuore della capitale, così come nelle stazioni ferroviarie di Victoria e Euston e presso gli aeroporti di Heathrow e Gatwick.
Alcune persone si sono precipitate all'apertura per accaparrarsi le prime copie del libro, 407 pagine nella versione britannica, oltre 500 in quella italiana, che raccontano con toni duri il rapporto conflittuale di Harry con il resto della famiglia reale e con la stampa britannica, già responsabile ai suoi occhi della morte della madre Lady Diana e che in questo caso non ha risparmiato le critiche al Principe.
Nelle ultime rivelazioni ad emergere da una biografia già sviscerata alla ricerca delle rivelazioni più salaci (l'assalto presunto del fratello William, i dissapori tra Meghan e Kate, il sesso, la droga, la guerra e i taleban eliminati «come pedine da una scacchiera»), Harry racconta di una lite con Carlo nei momenti che hanno preceduto la morte della Regina Elisabetta nel settembre scorso.
Il libro racconta di come Harry, invitato dal padre alla tenuta di Balmoral in Scozia per dire addio alla nonna ormai in agonia, fosse stato anche espressamente pregato di non portare con sé Meghan. Carlo «disse che io ero il benvenuto a Balmoral, ma non voleva lei. Cominciò a esporre le sue ragioni, che erano insensate e irrispettose, e io non ne volli sapere», scrive. Poi parole dure al padre: «Non parlare mai più di mia moglie in quel modo». Carlo che «balbetta» parole di scuse, «spiegando che semplicemente non voleva molta gente attorno»; che «non veniva nessun'altra moglie. Kate non veniva... perciò nemmeno Meg sarebbe dovuta venire».
«Allora ti bastava dirlo», taglia corto Harry. L'attesa per il libro dell'anno è finita, ma le ripercussioni delle accuse di Harry sul suo futuro nella famiglia reale, su Carlo III, già fortemente amareggiato, e sulla reputazione dei Windsor nel mondo devono ancora cominciare, e dureranno a lungo.