UNA POLTRONA CHE SCOTTA PER SCARONI – MARIO DRAGHI PENSA DI NOMINARE PAOLO SCARONI AMMINISTRATORE DELEGATO DELLE OLIMPIADI DEL 2026 DI MILANO E CORTINA, UN APPUNTAMENTO SU CUI L'ITALIA SI GIOCA UNA FETTA DI CREDIBILITÀ  INTERNAZIONALE E LA CUI MACCHINA ORGANIZZATIVA È GIA' IN GRAVE RITARDO – UNICA CONDIZIONE CHE IL MANAGER HA POSTO AL SUO “AMICO” DI VECCHIA DATA MARIOPIO: NON DOVER LASCIARE LA PRESIDENZA DEL MILAN – È STATO PER PRIMO MALAGO' A SPONSORIZZARE L'EX NUMERO 1 DELL'ENI, GRADITISSIMO ALLA DESTRA...

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Estratto dall'articolo di Luca Pagni e Matteo Pinci per “la Repubblica”

 

Paolo Scaroni

Una volta, di Cortina disse che «qui passo quasi tutto il mio tempo libero e bado a non confonderlo con il lavoro». Ora, le due cose potrebbero mescolarsi per Paolo Scaroni. Le Olimpiadi del 2026 di Milano e Cortina sono la partita su cui l'Italia si gioca, se non il futuro, una larghissima fetta di credibilità su scala internazionale. E la macchina organizzativa ha già accumulato un significativo ritardo. Per questo, prima di lasciare Palazzo Chigi, Mario Draghi ha deciso di mettere davvero mano alla questione.

 

Lo farà a ore, con la nomina del nuovo amministratore delegato: una partita che il premier uscente non vuole e non può sbagliare. Scaroni è il nome che ha scelto come nuovo ad, dopo la fine dell'amministrazione Novari.

 

PAOLO SCARONI

Uomo legatissimo all'universo bancario - è deputy chairman di Rotschild - e top manager dei colossi di Stato dell'energia, da Enel a Eni, ora anche uomo di sport, visto che è presidente del Milan targato Elliott. Tra Scaroni e Draghi esiste un rapporto saldissimo vecchio di decenni: la fiducia del capo del governo è assoluta, un profilo che deve sembrare al premier una garanzia. Conosce il progetto, visto che era nella delegazione italiana che nel 2019 vinse per ospitare i Giochi invernali.

 

giovanni malago foto di bacco

E, da amministratore delegato di Eni, si spese per la candidatura. Unica condizione di Scaroni, non dover lasciare il ruolo da presidente del Milan ove è impegnato in primis - tra le altre cose - nella realizzazione del nuovo stadio di San Siro anche con l'arrivo del fondo Red-Bird. […]

 

Il primo a sponsorizzare la sua candidatura a Draghi fu il presidente del Coni Giovanni Malagò, che è anche presidente della Fondazione olimpica. L'altro nome nell'agenda del premier è quello di Michele Uva, anche lui candidato di prestigio, già direttore generale della Federcalcio e oggi a capo del settore "Football & Social Responsibility" dell'Uefa.

 

Uva e Scaroni potrebbero anche lavorare al dossier insieme, il primo come direttore generale. Il nome di Scaroni come ad sarebbe intoccabile anche dal nuovo governo dopo le elezioni, soprattutto se dovesse vincere la destra visto che le nomine in Enel e Eni arrivarono entrambe con Berlusconi premier. […]

 

Paolo Scaroni

Di certo c'è da recuperare il tempo perso riguardo a infrastrutture e opere. «Di fatto non si è fatto nulla, è una situazione imbarazzante», ha ammesso qualche settimana fa proprio Malagò. I ritardi accumulati rendono i prossimi mesi una corsa contro il tempo: a luglio è emerso che non esiste ancora un cronoprogramma per la realizzazione delle infrastrutture stradali e ferroviarie. In più l'aumento dei costi rischia di rendere ulteriormente più caro, e quindi complicato, realizzare le opere nei tempi.

 

Poi c'è la questione San Siro. Lo stadio ospiterà la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi 2026, e a questo punto è difficile immaginare soluzioni fantasiose, dalla demolizione alla ristrutturazione: il tempo per fare un nuovo stadio non c'è. E quindi il calcio dovrà aspettare per la sua nuova Cattedrale. Anche il Milan di Scaroni.

michele uva foto mezzelani gmt
michele uva foto mezzelani gmt
paolo scaroni marco alvera