POVERA REGINA ELISABETTA: HA UNA FAMIGLIA DE MERDA - NON C'E' PACE PER LA FAMIGLIA REALE INGLESE: SCOTLAND YARD HA APERTO UN'INDAGINE SULLA “PRINCE OF WALES FOUNDATION”, LA FONDAZIONE BENEFICA CHE FA CAPO AL PRINCIPE CARLO – L’INCHIESTA NON RIGUARDA L’EREDE AL TRONO, MA HA GIÀ TRAVOLTO MICHAEL FAWCETT, IL SUO EX SEGRETARIO ACCUSATO DI AVER PROMESSO ONORIFICENZE REALI E LA CITTADINANZA BRITANNICA A UN RICCO DONATORE SAUDITA...
-Da Ansa
Scotland Yard ha annunciato l'apertura di un'indagine formale di polizia sulla Prince of Wales Foundation, la fondazione benefica che fa capo all'erede al trono britannico Carlo.
L'inchiesta riguarda uno scandalo già noto sui giornali, che non coinvolge direttamente Carlo, ma che ha già costretto alle dimissioni un ex alto funzionario dell'organizzazione ed ex segretario personale del principe, accusato di aver promesso onorificenze reali e la concessione della cittadinanza britannica a un ricco donatore saudita della fondazione.
Al centro della vicenda c'è Michael Fawcett, a lungo uno dei più stretti collaboratori dell'erede al trono e in passato anche il suo assistente personale (valet), dimessosi l'anno scorso dall'incarico di 'ceo' della Prince's Foundation in seguito alle accuse di aver agevolato cospicue donazioni in denaro alla fondazione da parte di un tycoon saudita, Mahfouz Marei Mubarak bin Mahfouz, che in cambio aveva ottenuto un aiuto per la sua domanda di cittadinanza britannica e una importante onorificenza reale nel 2016.
Nel comunicato diffuso da Scotland Yard si legge: "La decisione fa seguito alla valutazione di una lettera del settembre 2021 riguardante i resoconti dei media secondo cui erano state fatte offerte di aiuto per garantire onorificenze e cittadinanza a un cittadino saudita".
Gli agenti dello Special Enquiry Team stanno collaborando con la fondazione del principe dalla quale hanno ricevuto diversi documenti, inclusi quelli riguardanti una inchiesta indipendente sulla raccolta fondi da parte dell'organizzazione. Al momento non sono stati compiuti arresti e nemmeno interrogatori formali da parte della polizia. Un portavoce della fondazione ha affermato che "sarebbe inopportuno commentare ora mentre c'è un'indagine in corso".
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