POVERO CARLO: PENSAVA DI ESSERE ACCOLTO DA SOVRANO, VIENE TRATTATO COME UN REIETTO – IL VIAGGIO DEL RE IN AUSTRALIA SI STA RIVELANDO PIÙ ROGNOSO DEL PREVISTO: NON SOLO C’È STATA LA CLAMOROSA PROTESTA DELLA SENATRICE ABORIGENA LIDIA THORPE, MA IL RICEVIMENTO ORGANIZZATO IN SUO ONORE È STATO BOICOTTATO DAI PREMIER DI SEI STATI AUSTRALIANI – NEI PAESI DEL COMMONWEALTH CRESCE IL MALUMORE VERSO LA MONARCHIA: SUDAFRICA E INDIA SNOBBERANNO IL VERTICE DEL COMMONWEALTH A SAMOA PER PARTECIPARE A QUELLO DEI BRICS CON PUTIN E… - VIDEO
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Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per "la Repubblica"
«Questa non è la tua terra, ridaccela indietro. Ridacci quello che ci hai rubato. Le nostre ossa, i nostri teschi, i nostri bambini, la nostra gente. Hai commesso un genocidio. Tu non sei il mio re». Così Lidia Thorpe, senatrice australiana aborigena, ha ieri “accolto” re Carlo III durante un ricevimento con il Parlamento a Canberra, al terzo giorno della sua visita in Australia prima di recarsi a Samoa per il vertice dei Paesi Commonwealth. Una contestazione di alcuni secondi, prima che Thorpe venisse bloccata e accompagnata all’uscita.
Il re rimane interdetto, quasi deluso, dopo aver interrotto le cure anti-cancro per questo lungo e agognato viaggio in Oceania fino a sabato. Senza contare che lo stesso ricevimento parlamentare è stato boicottato dai “premier” dei sei stati che compongono il Paese, ovvero New South Wales, Victoria, Queensland, Western Australia, South Australia e Tasmania.
[…] non si può negare che le cicatrici del colonialismo sugli aborigeni siano ancora evidenti e dolorose.
Come ha ricordato di recente lo stesso primo ministro australiano e di origine italiana Anthony Albanese, i giovani nativi hanno più probabilità di andare in carcere che all’università, mentre la loro aspettativa di vita è inferiore di otto anni rispetto ai non nativi.
Mesi fa, un referendum a favore degli aborigeni è stato bocciato dagli australiani.
Ma la plateale protesta di Thorpe è anche il sintomo di un risentimento più viscerale che ribolle nei 56 Paesi del Commonwealth verso la monarchia britannica. Due anni fa Barbados — con sempre più influenze cinesi — è passata alla repubblica, e lo stesso agognano di fare diversi dei 14 Paesi ancora sotto la Corona britannica, inclusi big come Canada e la stessa Australia, anche se il repubblicano Albanese pare aver rallentato la sua causa anti- monarchica.
Senza contare che Paesi come Sudafrica e India snobberanno l’imminente vertice del Commonwealth a Samoa, dove si recherà tra un paio di giorni re Carlo per presenziare il suo primo summit da monarca: preferiscono partecipare a quello dei Brics con Vladimir Putin.
[…] Carlo […] non mai ha chiesto “sorry” alle popolazioni ex coloniali, pur riconoscendo le malefatte e gli orrori britannici dei secoli scorsi. Secondo Buckingham Palace sarebbe troppo umiliante per i Windsor.
Ma, soprattutto, potrebbe dare il la a costose riparazioni post-coloniali che già chiedono Barbados e altri Paesi, per miliardi di sterline.
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