PRIMA CI TOLGONO COPRIFUOCO E MASCHERINE E POI S'INCAZZANO SE FACCIAMO FESTA - IN FRANCIA È UN CASO L'INTERVENTO DELLA POLIZIA CONTRO I GIOVANI CHE ERANO SCESI IN STRADA PER CELEBRARE IL RITORNO ALLA VITA IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA MUSICA - GLI AGENTI HANNO USATO UNA VIOLENZA SPROPORZIONATA ALLA SITUAZIONE: MANGANELLI, CARICHE, LACRIMOGENI PER DISPERDERE LA FOLLA. EPPURE IL PARTY ERA AUTORIZZATO...
-Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”
Venticinque fermi a Parigi, otto a Annecy, migliaia di persone caricate dalla polizia con manganelli, lacrimogeni e i nuovi «cannoni sonori» usati dalle forze dell'ordine sull'esplanade des Invalides, a Parigi, per allontanare la folla.
La «festa della musica» lunedì sera ha fatto scendere in strada molti francesi, soprattutto nella capitale, che hanno celebrato così il ritorno alla vita e la fine del coprifuoco dopo 10 mesi.
Ma i lacrimogeni, ormai abituali, hanno ricordato la difficile situazione dell'ordine pubblico in Francia: finita la rivolta dei gilet gialli, accantonata almeno per adesso la riforma delle pensioni e le proteste di piazza che l'avevano accompagnata, lontani il corteo del 1° maggio e le violenze dei black bloc, la polizia riceve l'ordine di caricare comunque. Anche contro ragazzi riuniti, anzi «assembrati», per la festa della musica.
La spianata degli Invalides, a due passi dall'Assemblea nazionale e dei ministeri, nel cuore borghese della capitale, è diventata negli ultimi mesi teatro di scontri continui, ripresi e fatti circolare sui social media.
Pochi giorni fa, una folla di ragazzi ha lanciato bottiglie di vetro e pietre contro le auto della polizia venute a disperderli. I giovani si erano dati appuntamento sui social per fare festa con un evento «project X», in omaggio al film del 2012 che racconta una festa poi degenerata.
Lacrimogeni agli Invalides, e poi nel giardino delle Tuileries, e lacrimogeni naturalmente anche in banlieue, alla Plaine Saint Denis, dove il 4 giugno la polizia ha lanciato granate contro un gruppo di abitanti riuniti in una veglia funeraria per il ventenne Hicham, morto il giorno prima.
La nuova banalità del lacrimogeni è tale che il loro fumo si è alzato anche lunedì sera, soprattutto in place de la République, in occasione della festa della musica. Inaugurata nel giugno del 1981 dall'allora ministro della Cultura, Jack Lang, e dal ministro del Tempo Libero, André Henry (la Francia dal 1981 al 1984 ha avuto un ministro del Tempo Libero), la festa della musica è ormai una tradizione francese, ma stanno diventando tradizionali anche gli incidenti e gli scontri con la polizia.
Due anni fa, a Nantes, una carica provocò la caduta in acqua del 24enne Steve Maia Caniço, morto annegato. E lunedì, al rave-party organizzato in suo ricordo, la polizia ha di nuovo lanciato lacrimogeni, e distrutto a manganellate l'impianto audio facendo danni per 100 mila euro.
Il coprifuoco è finito, l'obbligo di mascherina all'aperto levato, la festa era autorizzata. Perché allora questa violenza? «Troppi assembramenti sopra le 10 persone», è la risposta. Forse sarebbe stato più ragionevole cancellare la festa, che si è svolta, più ordinata, anche all'Eliseo: il presidente Macron ha incontrato Justin Bieber, e poi ha assistito al concerto di Jean-Michel Jarre e Marc Cerrone, pionieri dell'elettronica francese.