PRONTO ACI? ABBIAMO UN PROBLEMA – IL GOVERNO STOPPA IL QUARTO MANDATO DI ANGELO STICCHI DAMIANI ALLA GUIDA DELL’AUTOMOBILE CLUB D’ITALIA – L’ATTUALE PRESIDNTE, IN CARICA DAL 2012, SI PREPARAVA DA CANDIDATO UNICO A FARSI RIELEGGERE, SFRUTTANDO LA NATURA “IBRIDA” DELL’ACI, PER METÀ ENTE PUBBLICO E PER METÀ FEDERAZIONE SPORTIVA – MA IL DIPARTIMENTO SPORT HA SCRITTO UNA NOTA UFFICIALE: “LA SUA NUOVA CANDIDATURA NON PUÒ RITENERSI AMMISSIBILE”

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Estratto dell’articolo di Lorenzo Vendemiale per “il Fatto Quotidiano”

 

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci

Dodici anni alla guida dell’Automobile Club d’Italia bastano e avanzano: lo dice la legge. Il presidente Angelo Sticchi Damiani è incandidabile e il governo adesso gli chiede ufficialmente di farsi da parte. Il caso è stato rivelato dal Fatto. Sticchi Damiani, in carica dal 2012, si preparava da candidato unico a farsi rieleggere per la quarta volta sfruttando la natura ibrida dell’Aci, per metà ente pubblico (per la gestione del Pra, il registro dei veicoli) e per metà federazione sportiva (per l’automobilismo).

 

Peccato che la legge 14/1978 sugli enti pubblici preveda massimo due conferme. Che lo riguardi è evidente visto che nel suo ultimo decreto di nomina la norma è citata tre volte. Ma l’AutoClub fa finta di nulla, così come non recepisce le nuove regole per le elezioni sportive col quorum minimo del 66% per chi va oltre il terzo mandato.

 

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci

Come ribadito in una richiesta di rettifica al nostro giornale, sostiene di essere regolato da un’altra legge del 2004 per cui può svolgere le funzioni di Federazione sportiva “secondo la disciplina prevista dal proprio ordinamento”. [...]

 

Dopo il nostro articolo, il Dipartimento Sport ha scritto una nota ufficiale a Sticchi Damiani e per conoscenza anche ai ministeri di Economia, Trasporti e Sport: è pacifico che l’Aci, in quanto ente pubblico, sia regolato dalla legge del ’78. Dunque Sticchi Damiani, in carica dal 2012, rieletto nel 2016 e nel 2020, è arrivato a fine corsa.

 

andrea abodi foto mezzelani gmt025

“La sua nuova candidatura non può ritenersi ammissibile” e “l’eventuale celebrazione di una assemblea che dovesse ratificare una terza conferma avrebbe il solo effetto di ingenerare ingenti e ingiustificati costi per difetto di procedibilità”, recita il parere. Come dire: inutile che ti fai eleggere, tanto la tua nomina non sarà ratificata, meglio risparmiare tempo e denaro.

 

Un brutto colpo per l’ormai quasi ex n. 1 dell’Aci. E forse anche per Malagò, che guardava da spettatore interessato la diatriba, nella speranza di aprire un pertugio per la sua riconferma al Coni (altro ente pubblico…). [...]

Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci
Angelo Sticchi Damiani - presidente Aci