UNA PSICHIATRA DI FERRARA È ACCUSATA DI OMICIDIO COLPOSO PER LA MORTE DI LEONARDO RIBERTI, 21ENNE CHE È PRECIPITATO DA UNA FINESTRA MENTRE ERA RICOVERATO ALL’OSPEDALE MAGGIORE DI BOLOGNA – LA DOTTORESSA CHE LO AVEVA IN CURA IN PRECEDENZA NON AVREBBE INFORMATO I SANITARI DELLO STATO IN CUI SI TROVAVA IL RAGAZZO E DEI RELATIVI RISCHI – LE SUE OMISSIONI HANNO FATTO SI' CHE IL PERSONALE SANITARIO NON TENESSE IL GIOVANE SOTTO STRETTA OSSERVAZIONE E...

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Estratto dell’articolo di Andreina Baccaro per www.corriere.it

 

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La Procura di Bologna ha chiuso le indagini sulla morte di Leonardo Riberti, 21enne precipitato il 21 giugno 2022 mentre era ricoverato all’ospedale Maggiore. È accusata di omicidio colposo la responsabile del servizio diagnosi e cura della Psichiatria universitaria di Ferrara, che lo aveva in cura in precedenza.   […]

 

L'ACCUSA ALLA PSICHIATRA DI LEONARDO RIBERTI 

Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura, la psichiatra che organizzò il trasferimento il 20 giugno da Ferrara a Bologna, dove Leonardo doveva essere sottoposto a un intervento per un oggetto che aveva ingerito, fece una nota in cui «non rappresentava la presenza di uno stato psicotico acuto» di Riberti, limitandosi a dire che era attualmente ricoverato per scompenso psicotico in disturbo di personalità e abuso di sostanze.

 

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 Inoltre avrebbe compiuto e fatto compiere da altri sanitari della struttura ferrarese «alcune disarticolate telefonate o[…] senza mai rappresentare la necessità di una presa in carico congiunta e ben organizzata e senza riferire il pericolo concreto che ponesse in essere condotte pericolose per la propria incolumità, «anche con modalità straordinarie». […] . Le presunte omissioni della psichiatra avrebbero quindi «impedito ai sanitari bolognesi di avere piena contezza» del pericolo. 

 

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ALLA FINE SI È LANCIATO NEL VUOTO

La conseguenza fu che dopo l’intervento, di notte e dopo un primo tentativo di allontanamento, il 21enne, «pur sorvegliato da una infermiera rivelatasi fisicamente incapace di arginare la condotta successivamente posta in essere», alle 5.30, «con modalità repentine», riuscì a passare attraverso l’apertura, seppur limitata nella sua ampiezza, di una finestra all’interno di una sala soggiorno dello stesso reparto di Otorino e saltare sul lastrico solare di una porzione di ospedale, ad un livello più basso di circa 4,70 metri.

 

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 Quindi dal lastrico si lanciò nel vuoto dall’altezza di circa 15 metri, e morì sul colpo. Leonardo, che era un ragazzone alto 2 metri appassionato di rugby, era stato ricoverato pochi giorni prima all’ospedale di Cona con stati di allucinazione da cannabinoidi, ma per il padre Davide, che non ha mai creduto al suicidio, era «docile», «si sentiva perso» dopo l’intervento, ma «non avrebbe mai fatto del male a sé o agli altri». o[…]

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