Elena Tebano per il “Corriere della Sera”
C’è finalmente speranza contro l’Ebola: poco più di un anno dopo l’inizio della più grave epidemia del virus dalla sua scoperta nel 1976 (27.784 contagiati e 11.294 morti in 10 Paesi), potrebbe finalmente essere arrivato un vaccino capace di contenere il contagio. «È estremamente promettente» ha detto la direttrice generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Margaret Chan.
medici senza frontiere nel centro di trattamento dell ebola
La sperimentazione, conclusa in Guinea il 27 luglio, fa infatti pensare che il vaccino sia efficace nel 100% dei casi: «È sicuro e funziona così bene che nei giorni scorsi lo abbiamo già usato per immunizzare 1200 dei nostri medici, infermieri e operatori sanitari che lavorano nelle zone più esposte del Paese», spiega Saverio Bellizzi, epidemiologo di Medici senza frontiere (Msf), che ha lavorato in Africa con la popolazione colpita dal virus (Msf ha collaborato alla sperimentazione anche con l’Oms e l’Istituto di sanità della Norvegia).
L’annuncio arriva neanche un mese dopo che una commissione indipendente nominata dall’Oms aveva fortemente criticato la stessa agenzia dell’Onu per la lentezza nel gestire la crisi scoppiata a marzo 2014, accusandola di non possedere «la capacità o la cultura organizzativa per riuscire a dare una piena risposta a un’emergenza di sanità pubblica».
L’epidemia è ancora in corso nei tre paesi dell’Africa Occidentale più colpiti dal contagio, nonostante il 9 maggio l’Oms avesse dichiarato che la Liberia era libera dal virus: c’è stato un nuovo caso due settimane fa, mentre sono stati 9 i malati nell’ultima settimana in Sierra Leone e 21 in Guinea.
Il nuovo vaccino, sviluppato dall’Istituto nazionale della sanità del Canada, fa ora pensare che sia possibile debellare i focolai: «Lo stanno usando con una “strategia ad anello” — spiega Bellizzi —. Vengono vaccinate tutte le persone entrate in contatto con i malati». E poi anche coloro che sono entrati in contatto con questi ultimi: per ogni nuovo caso di Ebola vengono così immunizzate tra le 50 e le 100 persone.
Nella sperimentazione tutti coloro che sono stati vaccinati subito non hanno sviluppato la malattia. Per ora il farmaco sperimentale è stato autorizzato solo in Guinea, «ma noi spingiamo perché venga approvato anche negli altri Paesi coinvolti e impiegato per contenere i focolai dell’epidemia — dice Bellizzi —. Non ha invece senso, al momento, usarlo a tappeto su tutta la popolazione: serve più ricerca per capire bene quanto tempo prima deve essere somministrato e per quanto tempo è efficace».
vittima di ebola in sierra leone ebola in liberia
Intanto però può offrire uno strumento in più contro il virus, «a patto che non si rinunci a tutte le altre misure di sicurezza e si producano abbastanza dosi», avverte l’epidemiologo di Medici senza frontiere. «È un’ottima notizia — ha commentato Stefano Marongiu, infermiere del 118 di Cagliari, uno dei due italiani contagiati dal virus Ebola (l’anno scorso mentre lavorava in Sierra Leone con Emergency) e curato all’Istituto Spallanzani di Roma —. Speriamo solo che quando sarà in commercio tengano i prezzi bassi e accessibili anche per i Paesi più poveri».