PUTIN METTE IN MOSTRA IL SUO RAZZONE – LA RUSSIA HA SIMULATO UN ATTACCO NUCLEARE, LANCIANDO UN MISSILE BALISTICO INTERCONTINENTALE – L’ESERCITAZIONE (CHE HA MESSO IN CAMPO MEZZI MILITARI IN MARE, CIELO E TERRA) AVVIENE OGNI ANNO, MA QUESTA VOLTA C’È STATA UNA DIMOSTRAZIONE DI POTENZA MAGGIORATA – “MAD VLAD”: “ALLA LUCE DELLE CRESCENTI TENSIONI GEOPOLITICHE È IMPERATIVO PER NOI AVERE FORZE STRATEGICHE PRONTE AL COMBATTIMENTO…” – I TIMORI PER I LEGAMI DI PUTIN CON KIM JONG-UN
-A new PRIP is out so it now looks like Grom indeed is coming next week.
They tend to go early in the period so my best bet, for now, would be on the 28th or 29th.
Looks like there will be a SS-N-23 from NORFLT, ICBM from Plesetsk, poss Yars, +and PACFLT Bulava. https://t.co/Z9FyVk08Yq pic.twitter.com/iaxpTiMrxL
— Thord Are Iversen (@The_Lookout_N) October 22, 2024
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per www.repubblica.it
Come accade ormai sempre più spesso, la Russia ha esibito il suo arsenale nucleare. Dopo una serie di grandi manovre estive con le armi tattiche, adesso sono entrati in scena i missili strategici: quelli, per capirci, destinati a spargere la distruzione totale sugli Stati Uniti e sugli altri Paesi della Nato.
Si tratta dell’esercitazione Grom: si tiene ogni anno ma questa volta c’è stata una dimostrazione di potenza maggiorata. Ci sono stati lanci reali di tutti gli ordigni più potenti, che si sono alzati in volo per andare a colpire obiettivi nei poligoni, ovviamente senza testate atomiche. Un semovente dai boschi intorno al cosmodromo di Plesetsk ha fatto partire un missile balistico intercontinentale Yars.
Invece dagli oceani sono intervenuti due sottomarini: un vecchio Delta IV, in navigazione in prossimità dell’Artico, ha usato un SS-N-23 mentre un più moderno Borei ha scagliato un Bulava dalle acque del Mare di Okhotsk, non lontano dal Giappone. Due bombardieri Tupolev 95 infine hanno simulato un raid notturno con armi da crociera.
Si tratta della “Triade”: ordigni in mare, in cielo e in terra. Un modo di disperdere la capacità di rappresaglia per impedire che un assalto nucleare sia in grado di neutralizzarla: come prevede la dottrina della Guerra Fredda, deve esserci la certezza di una rappresaglia apocalittica per impedire all’avversario di lanciare un raid preventivo.
Tutti i missili impiegati nel test hanno una carica di ogive nucleari spaventosa: i Bulava ben sei, che vengono seminate su differenti obiettivi a diecimila chilometri di distanza; lo Yars tocca i 30 mila chilometri orari di velocità e dispone di tre ogive autonome.
[…] L’esercitazione è stata diretta dal presidente Putin, che ha diffuso un messaggio: le testate nucleari sono una “misura estrema ed eccezionale per garantire la sicurezza nazionale” allo stesso tempo però “alla luce delle crescenti tensioni geopolitiche e dello sviluppo di nuove minacce esterne, è imperativo per noi avere forze strategiche moderne che siano sempre pronte al combattimento.
Continueremo a potenziare tutte le componenti della Triade e siamo in grado di farlo. Devo rimarcare che non vogliamo venire trascinati in una nuova corsa agli armamenti ma che manterremo il nostro arsenale al livello che serve”.
[…]
La retorica nucleare è l’argomento più importante del Cremlino per esercitare una pressione sui governi della Nato, tentando di condizionarli a ridurre il sostegno all’Ucraina. Anche il veto all’impiego sul territorio russo degli ordigni a lungo raggio ceduti a Kiev sembra risentire del clima di minacce atomiche.
Ma quello che più spaventa in queste ore è l’eventualità che la tecnologia di questi ordigni venga ceduta alla Corea del Nord, in cambio dell’appoggio del contingente militare di Kim Jong-un per la riconquista di Kursk: un allarme ripetuto oggi dalle autorità di Seul. […]