PUTIN PROVA A PARARSI IL CULO - “MAD VLAD” HA FIRMATO UN DECRETO CHE OBBLIGA I MILIZIANI CHE COMBATTONO AL FIANCO DELLE TRUPPE RUSSE A GIURARE FEDELTÀ ALLA BANDIERA: UNA MOSSA CON CUI SPERA DI RAFFORZARE IL CONTROLLO SUI GRUPPI PARAMILITARI E IMPEDIRE CHE SI RIPETA UNA RIVOLTA ARMATA - ORA CHE PRIGOZHIN È MORTO, PUTIN PUÒ RITIRARE FUORI DAL CILINDRO PROPRIO QUELL’ORDINE CHE AVEVA SPINTO LE TRUPPE DELLA WAGNER A MARCIARE SU MOSCA: COSTRINGERL SOTTO L’OMBRELLO DEL MINISTERO DELLA DIFESA...
-Estratto dell’articolo di Giuseppe Agliastro per "La Stampa"
Rafforzare il controllo su tutti i gruppi paramilitari e impedire che si ripeta una rivolta armata come quella che due mesi fa fece tremare il Cremlino: è con questi obiettivi che Vladimir Putin ha siglato ieri un decreto che obbliga i miliziani che combattono al fianco delle truppe regolari russe a giurare fedeltà alla bandiera.
La firma del dittatore russo è arrivata ieri, appena due giorni dopo il terribile disastro aereo in cui si presume sia morto il capo della famigerata compagnia Wagner, Yevgeny Prigozhin. E potrebbe non essere un caso. Due mesi fa Prigozhin e i suoi mercenari hanno infatti marciato su Mosca con l'obiettivo di destituire i vertici dell'esercito russo.
L'ex "Chef di Putin" era da tempo ai ferri corti col ministro della Difesa Shoigu e col capo di Stato maggiore Gerasimov, li aveva più volte apostrofati duramente e li accusava di tutti gli insuccessi delle truppe russe nell'atroce invasione dell'Ucraina ordinata da Putin.
A far scattare l'ammutinamento di giugno pare abbia contribuito un altro decreto che ordinava di mettere di fatto tutti i gruppi di volontari russi sotto l'ombrello del ministero della Difesa: un ordine contestato da Prigozhin e che Putin sta rispolverando proprio ora che l'oligarca è probabilmente morto.
Il nuovo decreto prevede infatti che i miliziani giurino «fedeltà alla Federazione, di osservare la Costituzione e di seguire scrupolosamente gli ordini di comandanti e superiori». E di gruppi paramilitari in questi ultimi tempi ne sono sorti diversi, Redut e l'Unione dei volontari del Donbass non sono che alcuni esempi. Mentre il futuro della più importante di queste compagnie, la Wagner, è sempre più incerto: e questo potrebbe dare a Putin la possibilità di sostituire il gruppo con una struttura guidata da suoi fedelissimi.
Il Cremlino nega di essere coinvolto nel disastro aereo in cui si presume sia morto il capo della Wagner. Il portavoce di Putin ha bollato come «un'assoluta menzogna» i sospetti [...] non placa certo i sospetti il fatto che l'Embraer Legacy 600 su cui si pensa viaggiassero Prigozhin e sei suoi luogotenenti sia precipitato appena due mesi dopo la rivolta della Wagner. Le scatole nere intanto sono state recuperate e gli investigatori hanno fatto sapere che sono in corso i test del Dna per identificare le dieci vittime. Molti comunque dubitano che il regime di Putin possa davvero svolgere un'inchiesta indipendente su una vicenda del genere.
[...]
In Ucraina intanto si continua a combattere e a morire.
«Crescono i segnali che le forze ucraine sono penetrate nelle difese russe lungo parte della linea del fronte Sud nella regione di Zaporizhzhia», scrive la Cnn a proposito della controffensiva ucraina. A Est invece secondo il generale ucraino Syrsky la situazione resterebbe tesa dopo un mese di «feroci combattimenti e perdite significative». La situazione al fronte resta comunque difficile da verificare.
I soldati ucraini avrebbero anche attaccato in Crimea con i droni. Mosca afferma che le forze ucraine abbiano lanciato 42 droni e che tutti siano stati abbattuti. Fonti dell'Ukrainska Pravda sostengono invece che nel bombardamento sia stata colpita una base militare russa e che ci siano «decine di vittime». Nessuna delle due versioni è al momento confermabile.