PUTIN, REIETTO PER L’OCCIDENTE, REUCCIO DEL SUD GLOBALE – SONO DODICI I PAESI CHE NON HANNO FIRMATO IL COMUNICATO FINALE DEL SUMMIT PER LA PACE IN UCRAINA, PARTORITO A BURGENSTOCK, IN SVIZZERA: TRA QUESTI I “BRICS” INDIA E SUDAFRICA, CHE FANNO AFFARI CON “MAD VLAD”, MA ANCHE ARABIA SAUDITA ED EMIRATI, CHE INVECE PUNTANO A PROPORSI COME MEDIATORI – LA RUSSIA NE ESCE RAFFORZATA: L’UNICA PROPOSTA REALE PER CHIUDERE IL CONFLITTO È QUELLA (IRRICEVIBILE PER KIEV) ARRIVATA DAL CREMLINO

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La lista dei Paesi che non hanno firmato il comunicato finale del Summit per la pace in Ucraina, a Bürgenstock, in Svizzera:

VLADIMIR PUTIN

 

Arabia Saudita

Armenia

Bahrein

Colombia

Emirati Arabi

Giordania

India

Indonesia

Libia

Messico

Sudafrica

Thailandia

 

PACE SENZA L’UNANIMITÀ MA ZELENSKY: UN SUCCESSO

Estratto dell’articolo di G. Sar. per il “Corriere della Sera”

 

Viola Amherd - Faisa bin Farhan Al Saud - Volodymyr Zelensky

Forse le aspettative della vigilia erano troppo alte. Sta di fatto che l’area grigia, quella dell’equidistanza tra Mosca e Kiev, rimane sostanzialmente intatta. India, Sudafrica e altri dieci Paesi non firmano il comunicato finale che ieri ha chiuso il «Summit per la pace in Ucraina», a Bürgenstock, in Svizzera. A questi vanno aggiunti il Brasile e il Vaticano, che però si erano presentati al vertice come «osservatori».

 

Certo, gli organizzatori dell’incontro, la presidente della Confederazione elvetica, Viola Amherd, e Volodymyr Zelensky, sottolineano altri aspetti. Per il presidente ucraino è stato comunque «un successo», perché è riuscito a mettere insieme i capi di Stato e di governo del G7, più un cospicuo blocco di leader africani, latinoamericani, asiatici.

 

cyril ramaphosa vladimir putin

E, alla fine, 78 partecipanti su 92 hanno condiviso il passaggio chiave del documento che fa riferimento alla Carta delle Nazioni Unite e «al rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità di tutti gli Stati». […] per facilitare il confronto, Zelensky aveva selezionato tre punti sui dieci contenuti nella sua «formula per la pace». Aveva accantonato questioni divisive, come l’istituzione di un tribunale speciale per giudicare i crimini di guerra russa.

 

E aveva puntato, invece, su temi di interesse comune: la liberazione dei prigionieri e la restituzione dei bambini ucraini deportati in Russia; la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia; la salvaguardia delle forniture alimentari. Ma tutto ciò non è stato sufficiente per raggiungere l’unanimità e mandare il segnale sperato a Vladimir Putin: sei sempre più isolato, ti conviene negoziare.

 

VLADIMIR PUTIN NARENDRA MODI XI JINPING

La mappa geopolitica […] non è così diversa da quella disegnata lo scorso anno dall’Assemblea dell’Onu, chiamata a condannare l’aggressione russa. La delusione maggiore viene proprio dal cosiddetto gruppo dei Brics. Il presidente brasiliano, Luis Inácio Lula da Silva, ha mostrato il minimo interesse, inviando un delegato senza poteri negoziali.

L’India era tra i 32 Paesi che si erano astenuti alle Nazioni Unite, nella votazione contro Mosca del 23 febbraio 2023. Un anno e mezzo dopo, il premier Narendra Modi non si è spostato da lì.

 

putin lula

Stesso discorso per il Sudafrica. I tre «Brics» presenti a Bürgenstock non hanno preso le distanze dagli altri due membri storici del club, Russia e Cina, assenti. Alcune scelte, però, vanno valutate con attenzione. Arabia Saudita ed Emirati Arabi non hanno firmato, ma i loro rappresentanti hanno contribuito attivamente al confronto in Svizzera. In particolare il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud ha richiamato la necessità di «rispettare l’integrità territoriale di ogni Stato». Nello stesso tempo, però, ha candidato l’Arabia Saudita a ospitare la prossima Conferenza. È possibile, quindi, che i sauditi non abbiano sottoscritto la nota finale proprio per presentarsi come i «mediatori naturali» del conflitto.

IL CALOROSO BENVENUTO DI MOHAMMED BIN SALMAN A VLADIMIR PUTIN

 

Completano la lista dei dissenzienti, quei governi che per interessi o, come ha detto Zelensky, «per ragioni storiche», non vogliono rompere con la Russia: Armenia, Bahrein, Colombia, Indonesia, Giordania, Libia, Messico, Thailandia. Ora inizia un tortuoso percorso, con una serie di riunioni tra gli ucraini e diversi Paesi: Francia, Turchia, Regno Unito e altri. L’obiettivo è creare le condizioni per organizzare una seconda Conferenza, questa volta con Cina e soprattutto Russia al tavolo del negoziato. Ma tutti, a cominciare da Zelensky, riconoscono che non sarà facile.

 

 

volodymyr zelensky e gli altri leader al summit sulla pace di burgenstock, in svizzera

«L’OBIETTIVO DI KIEV È FALLITO» PUTIN RESTA FERMO SULL’OFFERTA «CHE NON SI PUÒ RIFIUTARE»

Estratto dell’articolo di Paolo Valentino per il “Corriere della Sera”

 

Per i consiglieri dello zar, la cosiddetta «offerta di pace» formulata nei giorni scorsi da Vladimir Putin è come quelle rese celebri da Michael Corleone: «Non si può rifiutare».

Per chi non ricordasse il film di Coppola, i destinatari delle proposte del Padrino si vedevano puntata una pistola alla testa. Non c’è molta differenza con la richiesta a Kiev di ritirare preventivamente le sue truppe da Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, le quattro regioni annesse, ma ancora non del tutto controllate dalla Russia.

 

VLADIMIR PUTIN

Ieri, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha invitato Kiev a prendere seriamente in considerazione l’invito di Putin […]. E con una frecciata diretta a Zelensky, ha aggiunto che «probabilmente un politico che metta gli interessi del suo Paese al di sopra di quelli suoi e dei suoi padroni, deve riflettere su una proposta simile».

 

Che secondo Peskov «non è un ultimatum, ma un’iniziativa di pace che tiene conto delle realtà sul campo». In ogni caso […] «il presidente Putin accetta il principio dei negoziati, a condizione che il loro esito sia approvato dal legittimo governo ucraino, ma Volodymyr Zelensly non appartiene a questa categoria».

 

volodymyr zelensky e gli altri leader al summit sulla pace di burgenstock, in svizzera

[…] A Mosca, […] gli aedi putiniani cantano vittoria. Secondo Vladimir Kornilov, analista di Ria Novosti onnipresente nei talk show di regime, «la montagna delle Alpi svizzere non ha partorito neppure un topolino, solo tre dei dieci punti previsti inizialmente da Zelensky sono stati approvati e neppure da tutti i partecipanti». Kornilov conclude che il principale obiettivo di Zelensky «è fallito» […]

 

Non è esattamente così. La foto di gruppo del vertice svizzero certifica infatti un fronte di quasi cento Paesi che, in modi e gradazioni diverse, appoggia l’Ucraina nella sua battaglia esistenziale. Il vero problema è che non è affatto chiaro quale possa essere il prossimo passo: «Sebbene la Russia non sia in grado di raggiungere i suoi obiettivi massimi con mezzi militari — dice Alexander Gabuev, direttore del Carnegie Russia Eurasia Center —, è chiaro che in questa fase sta guadagnando terreno. Ed è la ragione per cui diversi Paesi si chiedono se la proposta di Zelensky abbia gambe solide».

 

vladimir putin e mohammed bin salman 4

Lo stesso International Advisory Group, società di consulenza specializzata nella risoluzione dei conflitti, definisce «improbabile» l’ipotesi che la conferenza possa produrre effetti significativi. Detto altrimenti, Vladimir Putin ostenta soddisfazione. La situazione militare favorevole gli consente di non avere fretta. Il fronte si allunga, le linee difensive ucraine si assottigliano, le armi occidentali a Kiev arrivano col contagocce e in ritardo.  Soprattutto, novembre si avvicina e le elezioni americane potrebbero cambiare radicalmente tutti gli scenari. […]

GIORGIA MELONI AL SUMMIT PER LA PACE IN UCRAINA DI BURGENSTOCK, SVIZZERA
NARENDRA MODI VLADIMIR PUTIN
VLADIMIR PUTIN
PUTIN E LA DENAZIFICAZIONE DELL EUROPA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
vladimir putin e mohammed bin salman 6
vladimir putin con steven seagal
IL CALOROSO BENVENUTO DI MOHAMMED BIN SALMAN A VLADIMIR PUTIN