PUTIN SPAVENTA I RUSSI CON LO SPETTRO DEI “SELVAGGI ANNI ’90” - LA PROPAGANDA DEL CREMLINO DOPO IL GOLPETTO DI PRIGOZHIN MANDA UN AVVISO AI NAVIGATI: “BISOGNA STARE ATTENTI, CI VUOLE POCO A RIPIOMBARE IN UN’EPOCA DI DISONORE”. ANCHE L’INSURREZIONE DEL “CUOCO DI PUTIN” VIENE DEFINITA COME UN PRODOTTO “DELL’IDEOLOGIA MALATA E INDIVIDUALISTA” DI QUEL PERIODO COMPRESO TRA IL 1991 IL 1999, LA CUI DIVERSA INTERPRETAZIONE RIMANE LO SPARTIACQUE PIÙ EVIDENTE DELL’INCOMUNICABILITÀ TRA OCCIDENTE E RUSSIA…

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Estratto dell'articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

putin

 

Che fallimento, che instabilità, come si stava male negli anni Novanta.

 

Sul video scorrono i ritratti dei ribelli o traditori della storia russa. Prima Pugaciov, che guidò l’insurrezione dei contadini contro Caterina II, poi il generale Vlasov che collaborò con i nazisti. Per chiudere la colonna infame, appare un breve video con morti ammazzati per strada, Gorbaciov, Eltsin, il palazzo del Parlamento bombardato, la bandiera dell’Urss ammainata per sempre. Dmitry Kiseliov, il decano dei propagandisti, assume una espressione severa e indica quelle immagini.

 

«Bisogna stare attenti, perché ci vuole poco a ripiombare in un’epoca recente fatta di dolore e disonore».

 

Ovunque ti giri, su qualunque canale o giornale si posino gli occhi, appare il severo monito. Fate i bravi, altrimenti tornano «i selvaggi Novanta», vengono chiamati proprio così, «likhiye devyanostyye», una espressione diventata ormai frase fatta.

 

russia anni 90

Anche l’insurrezione di Evgenij Prigozhin viene definita su uno dei quotidiani più vicini al Cremlino come un prodotto «dell’ideologia malata e individualista» di quel periodo che va dal 1991 al 1999 e la cui diversa interpretazione rimane forse lo spartiacque più evidente dell’incomunicabilità tra Occidente e Russia.

 

Per noi, il quasi decennio che separa la fine dell’Urss dall’arrivo al potere di Vladimir Putin fu in definitiva un’epoca di opportunità, in cui per la prima volta nella sua storia la Russia sperimentò qualcosa di simile alla democrazia. Per loro, fu un disastro.

«I peggiori anni della nostra vita» li definì proprio Putin in un suo discorso del 2015. A navigare sul sito del Cremlino, nella sezione che raccoglie ogni dichiarazione pubblica del presidente russo, c’è l’imbarazzo della scelta. L’idea che sia stato lui a tirare fuori il Paese da quell’era è ancora oggi il messaggio politico più importante di ogni sua campagna elettorale.

 

 

russia anni 90
IL DITO MEDIO DI VLADIMIR PUTIN

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