QUANDO C’È DI MEZZO UN GRUPPO DI MILIARDARI, I SOCCORSI ARRIVANO SUBITO (MA SONO COMUNQUE INUTILI) – LA CAPITANERIA DI PORTO DI PALERMO HA DOVUTO RISPONDERE ALLE POLEMICHETTE SUI SOCCORSI ALLO YACHT BAYESIAN, RAPIDISSIMI RISPETTO A QUELLI PRESTATI AI BARCONI DI MIGRANTI: “NON FACCIAMO DISTINZIONE. A LAMPEDUSA ABBIAMO RECUPERATO CORPI A 60 METRI” – GIUSTO, MA NEL CASO DI CUTRO, DOVE A BORDO C'ERANO QUASI DIECI VOLTE PIÙ PERSONE DI QUELLE CHE ERANO SUL BAYESIAN…
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Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per www.lastampa.it
«Il dispositivo di soccorso è uguale per tutti, la Guardia costiera non fa alcuna distinzione tra le persone. Se al posto del veliero ci fosse stato un barcone di migranti avremmo fatto la stessa cosa. Voglio ricordare che a Lampedusa abbiamo recuperato corpi a 60 metri per restituirli ai familiari», ha detto il capo della Capitaneria di porto di Palermo, l'ammiraglio Raffaele Macauda durante la conferenza stampa sul naufragio del veliero Bayesian a Porticello, alle porte di Palermo.
È un chiarimento importante che però non fuga del tutto le polemiche sorte in questi giorni sul tipo di intervento messo in campo nel caso in cui ad aver bisogno di aiuto siano i tanti barconi che arrivano sulle coste italiane.
«Abbiamo ricevuto una prima segnalazione alle 4.38», ha raccontato l'ammiraglio. Si era trattato di un razzo rosso. «Realizzando che si trattava di un'imbarcazione in difficoltà se non addirittura in procinto di affondare abbiamo messo in campo quel dispositivo consentitemi di dire normale di soccorso che viene attivato in questo casi di inviare tutti i mezzi disponibili in relazione alla gravità dell'evento», vale a dire due mezzi navali della Guardia Costiera di Porticello, una della Guardia Costiera di Termini Imerese e un altro da Palermo con un'unità dei Vigili del Fuoco con i sommozzatori a bordo. In totale sono 5 imbarcazioni.
Nel caso di Cutro, invece, dove a bordo c'erano quasi dieci volte più persone di quelle che erano sul Bayesian arrivarono due mezzi navali da Taranto e Crotone che però tornarono indietro, ufficialmente per le condizioni meteorologiche avverse. La motovedetta della Guardia costiera intervenne circa 6 ore dopo l'avvistamento solo a seguito dell'allarme lanciato da alcuni pescatori che si trovavano sulla spiaggia di Steccato di Cutro.
A parte Cutro […] in Italia esiste un «doppio standard» sostiene Riccardo Magi, deputato e segretario di +Europa. «Quando ci si trova di fronte a un'imbarcazione con a bordo dei migranti la classificazione non è più di un'operazione di salvataggio ma di operazione di polizia e quindi anche in presenza di centinaia di persone che rischiano la vita si manda una sola unità e scatta una procedura molto diversa da quella seguita per il Bayesian».
L'imbarcazione che naufragò sulla spiaggia di Steccato di Cutro venne avvistata da Frontex nella notte del 25 febbraio 2023: la segnalazione dell'agenzia europea che si occupa delle frontiere, fu raccolta dalla Guardia di Finanza che inviò verso l'imbarcazione due unità navali da Taranto e Crotone. I mezzi militari, però, tornarono indietro, ufficialmente per condizioni meteo marine avverse. Nel frattempo il caicco continuava la sua navigazione verso la costa calabrese seguita da un aereo Frontex che, però, per problemi di carburante fu costretto a tornare alla base. La motovedetta della Guardia costiera intervenne circa 6 ore dopo l'avvistamento solo a seguito dell'allarme lanciato da alcuni pescatori che si trovavano sulla spiaggia di Steccato.