QUESTO MATRIMIONIO FARLOCCO NON S'HA DA FARE - AD ALASSIO UNA ITALIANA PRIMA ACCETTA E POI RIFIUTA DI SPOSARE, IN MODO FITTIZIO, UN MAROCCHINO CLANDESTINO PER REGOLARIZZARNE LA POSIZIONE - LA DONNA AVEVA GIÀ INCASSATO DUEMILA EURO MA, A UN CERTO PUNTO, HA FATTO DIETROFRONT E SI E' RIFIUTATA DI PRESTARSI ALLA MESSA IN SCENA - MA GLI ORGANIZZATORI NON GLIEL'HANNO PERDONATA: HANNO PROVATO A UCCIDERLA MANDANDOLA IN OVERDOSE...
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L'indagine si chiama "Promessi Sposi" ma l'epilogo è molto diverso da quello del celebre romanzo manzoniano. Tuttavia, i carabinieri di Alassio (Savona) sono partiti da lì, dalla scoperta di un finto matrimonio che avrebbe dovuto unire, a marzo, una italiana a un marocchino clandestino allo scopo di regolarizzare la posizione dell'uomo in Italia.
Nozze combinate e pagate 5mila euro, di cui 2mila già versati alla "fanciulla", la quale però, a un certo punto, ha rifiutato di prestarsi alla messa in scena con la conseguenza che il gruppo degli "organizzatori" ha provato ad ucciderla mandandola in overdose.
Per questo i carabinieri di Alassio, guidati dal tenente colonnello Massimo Ferrari, hanno arrestato 7 persone (6 in carcere e una ai domiciliari) con l'accusa a vario titolo di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, violenza privata nonché violazione del provvedimento di quarantena obbligatoria per l'emergenza sanitaria del Covid-19. Il matrimonio era saltato anche a causa dello scoppio della pandemia e dei mancati accordi emersi nelle trattative tra i futuri "sposi".
Le indagini dei militari hanno fatto emergere uno spaccato criminale nel quale erano coinvolte, oltre al marocchino, altre persone, responsabili di diversi reati: lo spaccio ma soprattutto una tentata estorsione nei confronti della ragazza e il tentato omicidio della donna con una overdose di oppiacei per ritorsione per essere venuta meno all'accordo matrimoniale.
All'operazione hanno preso parte tutte le Stazioni della Compagnia di Alassio e quelle della Compagnia di Albenga, il nucleo operativo e radiomobile, gli elicotteristi del 15 Nec e il nucleo cinofili con i cani antidroga Cico, Facolo e Grognar.
La donna aveva deciso di non sposarsi più, forse perché aveva ricevuto altre offerte allettanti e ben più retribuite, ma il suo venir meno all'impegno preso, a fronte del cospicuo anticipo, ha scatenato l'ira furibonda degli organizzatori del matrimonio i quali, sentendosi traditi, non hanno esitato a minacciarla di morte, a farle perdere il posto di lavoro fin quasi a farla morire.
A maggio, infatti, la poveretta è stata salvata in extremis, sul greto del fiume Centa di Albenga, da un'overdose di oppiacei somministratole da due soggetti nordafricani, poi scoperti e denunciati, il cui movente è ancora al vaglio degli inquirenti. L'indagine sul finto matrimonio ha consentito ai carabinieri di far luce su uno spaccato criminale connotato dalla presenza di altri personaggi di origine nordafricana dediti ad una fiorente attività di spaccio di stupefacenti, esercitata in Liguria.