IN QUESTO MONDO DI LADRI, PURE I CRIMINALI SI SONO AGGIORNATI – A ROMA E’ SEMPRE PIÙ FREQUENTE CHE LE FORZE DELL’ORDINE BECCHINO I LADRI CON STRUMENTI TECNOLOGICI IN GRADO DI DUPLICARE LE CHIAVI ELETTRONICHE DELLE AUTO O CON DISPOSITIVI CHE "INIBISCONO" GLI ANTIFURTI (I COSIDDETTI "JAMMER") - GRAZIE AI MARCHINGEGNI, I CRIMINALI RIESCONO A RUBARE LE MACCHINE O PRENDERNE ALCUNI PEZZI, PER POI RIVENDERLI SUL MERCATO NERO...

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Estratto dell’articolo di C. Moz. “Il Messaggero”

 

jammer

A fare l'offerta è la domanda anche nel sottobosco dei pezzi di ricambi d'auto, componenti diverse per auto che ormai hanno quasi tutte sistemi elettronici d'accensione e apertura. E considerata una discreta fluidità - tale è stata definita da chi si è trovato nelle ultime ore a stanare ladri e avventori - proprio sui pezzi di ricambio, va da sé che a cambiare sono state anche le tecniche per potersene poi appropriare indebitamente.

 

Così capita sempre più spesso di imbattersi in bande o coppie con al seguito "jummer" o "grabber", strumenti creati lecitamente per seguire e rispondere all'evoluzione tecnologica dei veicoli ma che sono diventati prodotti indispensabili ormai per mettere a segno il furto di un'auto o delle sue componenti. [...]

 

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Nel dettaglio, domenica pomeriggio i militari del Nucleo operativo della compagnia Monte Sacro, hanno fermato in viale Gargano per un controllo, due uomini a bordo di un'auto risultata sospetta. Dentro i due, un 42 enne romano e un 33enne dell'hinterland, avevano nascosto un "jammer" senza avere titolo alcuno a possederlo oltre a una serie di arnesi solitamente usati nello scasso.

 

Qualche ora più tardi, poi, i carabinieri del Nucleo radiomobile hanno denunciato una 41enne romana che, sottoposta ad un controllo mentre era alla guida in via Mario Musco in zona Ostiense, è stata trovata in possesso di una centralina di un'altra autovettura, un dispositivo per la decodifica di chiavi elettroniche di veicoli, nove chiavi di autovetture non codificate e numerosi arnesi da scasso, non giustificandone la provenienza e la destinazione. [...]

 

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Che le auto vengano "cannibalizzate" è fenomeno acclarato. «Ci sono però dei periodi in cui - spiega chi si è trovato da ultimo a occuparsi di questo - ciclicamente registriamo un maggior numero di denunce e anche di esiti, per noi positivi, sul fronte dei controlli. Ormai quasi tutti coloro che vengono fermati o denunciati hanno al seguito questi strumenti che sono diversi ma estremamente efficaci».

 

Il "jummer" serve «a inibire le frequenze radio e di fatto anche gli antifurti dei veicoli, creano una sorta di "bolla" - continua l'investigatore - che non fa più suonare allarmi e disattiva i sistemi elettronici consentendo dunque di lavorare tranquillamente sull'auto una volta aperta senza difficoltà». Gli altri sono sistemi che "attaccano" la centralina «e inibiscono la sicurezza del veicolo che a quel punto - conclude - partirà con qualsiasi tipo di chiave».

 

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Anche una chiave "vergine". Il reperimento di questi strumenti, tolti i casi che pure ci sono stati di furti, come quello avvenuto nel gennaio 2023 in un magazzino del Mise, sono facilmente reperibili in rete, si trovano senza difficoltà nel "darkweb" e provengono quasi sempre, per via delle case produttrici, dall'Est Europa. Un po' come avviene per le cosiddette "chiavi a topolino" usate ormai per aprire senza sforzo le porte blindate delle abitazioni e diventate strumento prediletto delle bande di georgiani e moldavi. Tornando ai furti di auto e componenti di veicoli, il fenomeno è più che mai attuale anche contando solo le denunce giornaliere che le forze dell'ordine si trovano a raccogliere: in media tre a quartiere ogni 24 ore.