QUI NON RIUSCIAMO A FINIRE LA METRO C E ANDIAMO SULLA LUNA? E INVECE SI': C'È L'ACCORDO CON LA NASA - GLI ITALIANI LUCA PARMITANO E SAMANTHA CRISTOFORETTI SONO IN CORSA PER IL RITORNO DELL'UOMO SUL NOSTRO SATELLITE: L'ULTIMA VOLTA NEL ’72 - A PALAZZO CHIGI UN'INTESA DA UN MILIARDO DI EURO. IL NOSTRO PAESE SCELTO TRA QUELLI EUROPEI PER SVILUPPARE IL PROGRAMMA ARTEMIS: PRIMA LA BASE LUNARE, POI GLI ASTRONAUTI …

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Paolo Ricci Bitti per “il Messaggero”

 

ITALIA LUNA

L'Italia per la prima volta sulla Luna: si comincia con le casette della base al Polo Sud del satellite, che verrà costruita nel giro di quattro anni, poi, con ogni probabilità, con gli astronauti che al momento ci sono già, prontissimi, quali Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.

 

E già dire Moon Base e poi Made in Italy fa venire i brividi. E' insomma un accordo storico quello da «un miliardo di euro» (dice Alessandro Profumo, ceo di Leonardo) firmato ieri a Palazzo Chigi fra Italia e Nasa: entriamo a far parte, primo paese europeo, del capitolo più affascinante del programma Artemis, la riconquista della Luna, quella di nuovo affidata all'uomo e non più, come avviene dal 1972, alle macchine.

 

ITALIA LUNA 2

Affidata anzi alla donna, perché è già stato deciso che sarà una astronauta americana a compiere il piccolo passo. L'Italia, in seguito al joint statement firmato dal sottosegretario alla presidenza Riccardo Fraccaro con l'amministratore della Nasa, Jim Bridenstine, sarà chiamata a fornire moduli abitativi (come abbiamo fatto per la stazione spaziale internazionale e come faremo anche per la Lunar gateway sempre con la Thales Alenia Spazio); allestire esperimenti e provvedere a parte delle telecomunicazioni.

 

alessandro profumo foto di bacco

IL PRESIDENTE SARAGAT Un patto che colma invero un vuoto cosmico. Finora la presenza italiana sulla Luna è assai striminzita e ben poco luccicante: un messaggio dell'allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat venne registrato su un nastro e affidato all'equipaggio dell'Apollo 11 insieme a una piccola bandiera tricolore. Il nastro, dal 1969, è ancora là, mai ascoltato, pare. La bandierina venne invece restituita, ma non è in effetti granché da raccontare.

 

Ma ora l'Italia fa rotta davvero verso la Luna, per non dire di Marte. Entreremo a far parte di un ristrettissimo club: finora solo Usa, Unione sovietica-Russia e Cina sono riusciti a mandare qualcosa o qualcuno (soltanto gli States) sulla Luna, mentre India e Israele ci hanno provato, ma hanno fallito perché, come disse J.F. Kennedy nel 1962: «Abbiamo deciso di andare sulla Luna questo decennio e di fare altre cose non perché siano semplici, ma perché sono difficili».

 

E' un altro record del nostro comparto aerospaziale che, grazie a 7mila tecnici altamente specializzati in 600 imprese con un fatturato di quasi 3 miliardi di euro e il coordinamento dell'Agenzia spaziale italiana, è in prima linea nella space economy mondiale che oggi vale 340 miliardi che diventeranno 4mila in un decennio.

fabiana dadone riccardo fraccaro

 

Un big bang economico che comprende anche il turismo spaziale. Il programma Artemis della Nasa prevede già la costruzione tra il 2021 e il 2024 della stazione spaziale cislunare Lunar Gateway con la partecipazione adi Usa, Europa (con l'Esa), Canada e Giappone, e i russi per ora alla finestra. I tempi? Più lunghi di quelli in cui sperava Trump, erede del progetto Artemis meno sbandierato da Obama: si punta al primo allunaggio con equipaggio Nasa nel 2024, poi la storia di questi accordi garantisce che ci sarà posto ci sarà posto per gli astronauti dei paesi partner quali appunto l'Italia che schiera per ora, in attesa di altre selezioni Esa peraltro non annunciate, Parmitano (43 anni, domani il compleanno, auguri) e Cristoforetti, un anno di meno, addestratissimi e assai graditi alla Nasa.

SUPER LUNA

 

ESPLORAZIONE Fraccaro è già in orbita: «Arrivederci sulla Luna» dice al sorridente capo della Nasa, Bridenstine in chiusura del videocollegamento. E ancora: «L'Italia ha siglato un'intesa storica con gli Stati Uniti per sancire la cooperazione nell'esplorazione dello spazio che riporterà l'uomo sulla Luna e, in futuro, anche su Marte. Per noi è un grande onore, oltre che una grande opportunità, essere il primo Paese Ue a siglare quest' intesa che ci darà la possibilità di partecipare alla missione lunare e di avere un ruolo da protagonista nel più ambizioso programma di attività spaziale mai attuato. Stiamo contribuendo a scrivendo una nuova pagina nella storia dell'esplorazione dello spazio.

 

Ed è un riconoscimento ulteriore - nei confronti del ruolo del nostro Paese all'interno della missione Artemis, che porterà la prima donna sulla Luna e ha l'obiettivo di stabilire una presenza continua e autosufficiente sulla superficie lunare». La lunga collaborazione tra Italia e Nasa risale risale ai primi anni 60 con l'epopea dei satelliti San Marco ideati da Luigi Broglio, Carlo Buongiorno e Franco Fiario. Anche loro sognavano la Luna.

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