"L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE CI CAMBIERA' LA VITA. MA ESISTONO ANCORA DEI RISCHI E VA REGOLATA A LIVELLO GLOBALE" - PARLA JAMES MANYIKA, IL NUMERO UNO PER L'AI DI GOOGLE E CO-PRESIDENTE DELL'"AI ADVISORY BOARD" DELLE NAZIONI UNITE: "DOBBIAMO CHIEDERCI PER CHE COSA USIAMO L'IA. SE UN’AZIENDA ADOTTA L’AI SOLTANTO PER RIDURRE LA FORZA LAVORO, NON DIVENTA PIÙ PRODUTTIVA. LA TECNOLOGIA PRODUCE ANCORA DEI RISULTATI INAFFIDABILI E BISOGNA…"

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Estratto dell'articolo di Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”

 

JAMES Manyika JAMES Manyika

Di intelligenza artificiale si parla da molti anni, ma oggi assistiamo «a progressi spettacolari con una rapidità incredibile» in medicina, nelle scienze della vita, nella fisica, da stupire perfino gli esperti come James Manyika, 58 anni, originario dello Zimbabwe, un PdD in computer science, AI e robotica conseguito 25 anni fa all’Università di Oxford. Oggi Manyika è il primo senior vice president di Google per la Tecnologia e la Società e riporta direttamente al ceo Sundar Pichai.

 

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Co-presiede, inoltre, l’AI Advisory Board delle Nazioni Unite, creato per governare l’intelligenza artificiale. Nella prima intervista a un giornale italiano (su corriere.it la versione integrale), Manyika racconta i formidabili sviluppi che l’AI porterà all’umanità, dalla salute alla lotta al cambiamento climatico. Senza nascondere i rischi di questa nuova tecnologia, che «va regolata e governata a livello globale».

 

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[…] Tre settimane fa Google ha lanciato Med Gemini, un modello disegnato specificamente per il campo medico, in grado di comprendere le immagini di radiologia, i set di dati del Dna e questo genere di cose con un’accuratezza di gran lunga superiore alla maggioranza dei medici esperti umani su 11 dei 15 parametri di riferimento. Due settimane fa è arrivato il modello Alpha Fold 3, in grado non solo di comprendere la struttura delle proteine, ma tutte le molecole, il Dna, l’Rna, eccetera […] Oggi usano Alpha Fold 1,8 milioni di biologi in 190 Paesi. «Alcuni lavorano ai vaccini contro la malaria». Infine, una settimana fa è stata annunciata la mappatura in 3D delle sinapsi del cervello umano, che «apre possibilità inedite nelle neuroscienze». […]

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Nelle previsioni meteorologiche, il modello di Google per prevedere le inondazioni arriva a un preavviso fino a 7 giorni, abbastanza per salvare vite umane. «È già usato in 83 Paesi, di cui 28 in Africa».

 

[…]. Però «dobbiamo chiederci per che cosa usiamo l’intelligenza artificiale. Se un’azienda adotta l’AI soltanto per ridurre la forza lavoro, diventa più efficiente, non necessariamente più produttiva e non impatta sulla crescita», afferma Manyika aggiungendo che i politici devono creare gli «incentivi giusti. Oggi gli incentivi privilegiano il capitale rispetto alla manodopera, favorendo l’automazione con la distruzione di posti di lavoro invece dell’aumento delle capacità umane (augmentation)». Il futuro del lavoro? «Probabilmente saranno creati più posti di quanti ne perderemo. Ma sarà cruciale la riqualificazione dei lavoratori».

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Manyika non nasconde che esistono anche «rischi e complessità legati all’AI»: quando i risultati non sono affidabili e producono le cosidette allucinazioni o abbiamo output distorti dal pregiudizio; o nel caso di «applicazioni scorrette e uso improprio», […]

 

In questa sfida tecnologica l’Europa insegue Usa e Cina, «non certo per mancanza di talento». Ma «gli investimenti sono un pezzo dell’innovazione». Come la regolamentazione che «dovrebbe non solo occuparsi di ciò che non vogliamo, ma anche consentire ciò che vogliamo, ovvero l’innovazione e il progresso della scienza e dell’economia», valuta Manyika. […]

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