"AVEVO RAPPORTI CON 30 O 40 CLIENTI AL GIORNO. TUTTO IL DENARO ME LO FUMAVO SUBITO IN CRACK" - IL RACCONTO DI UNA DELLE RAGAZZE TOSSICODIPENDENTI CHE SI PROSTITUIVANO A TORINO NELL’APPARTAMENTO DI UNA TRANS (ARRESTATA E CONDANNATA A 2 ANNI E 8 MESI) IN CAMBIO DI DROGA: "STAVO LI' ANCHE PER 4 GIORNI DI FILA. È UNA PROSTITUZIONE STRANA, NEL SENSO CHE NON C’È MAI UN’ENTRATA DI SOLDI" - DUE COMPLICI DELLA "MATRONA" SONO STATI ASSOLTI, MENTRE GLI SPACCIATORI CHE RIFORNIVANO LA CASA HANNO PATTEGGIATO UN ANNO...

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1. LE STUDENTESSE E LE MADRI CHE SI PROSTITUIVANO A TORINO IN CAMBIO DI CRACK

 

Estratto da www.open.online

 

Una studentessa di psicologia che incontra i clienti dall’alba al tramonto. La barista che arriva dal lavoro. E un alloggio di via Urbino a Torino in cui si prostituivano in cambio di crack. […] Il business era in mano a Monique, una donna transgender.

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Le cui telefonate hanno consentito alla pubblica ministera Chiara Maina di risalire alla catena dello spaccio. Alla fine tra gli imputati finiscono i due complici di Monique, spiega l’edizione torinese di Repubblica. Condannati con il rito abbreviato a due anni e otto mesi di reclusione e 3 mila euro di multa. Altri due vengono assolti, mentre gli spacciatori se la cavano con oltre un anno di galera.

 

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[…] Tutti si drogavano, anche gli spacciatori. […] di norma la tariffa era di 50. «Prima lo facevo, prima potevo fumare», rivela una studentessa. «Ho conosciuto almeno dieci ragazze che si prostituiscono per Monique. È una prostituzione strana, nel senso che non c’è mai un’entrata di soldi. Il denaro che la ragazza guadagna viene subito investito nel crack che si fuma. Stavo a casa di Monique anche per quattro giorni di fila e avevo rapporti con 30 o 40 clienti al giorno. Tutto il denaro me lo fumavo subito. Tutto in crack».

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2. SESSO E CRACK, ASSOLTI DUE PRESUNTI COMPLICI DEI FESTINI

 (ANSA) - Si è chiuso ieri il dibattimento per la vicenda che già nel 2021, dopo la denuncia di alcune donne, aveva portato i carabinieri a indagare su festini a base di crack in un appartamento a Torino, in cambio di sesso. I primi accertamenti erano nati dopo che una donna si era rivolta ai carabinieri di Settimo, già nel periodo iniziale del Covid. Sul banco degli imputati, come riporta il quotidiano la Repubblica, c'erano i due presunti complici del trans che gestiva la casa, condannato lo scorso aprile in abbreviato a due anni e otto mesi di reclusione e 3mila euro di multa per sfruttamento della prostituzione.

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I due presunti complici sono stati entrambi assolti su richiesta delle avvocate Stefania Agagliate, Silvia Bregliano e Flavia Pivano. Due spacciatori che rifornivano la casa avevano patteggiato sempre ad aprile pene a oltre un anno di reclusione. A uno erano state contestate oltre 108 cessioni di droga.

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