"COME PARTORIRE IL SECONDO FIGLIO" - ERA UNA DELLE RICERCHE SU GOOGLE DI CHIARA PETROLINI, LA 22ENNE DI TRAVERSETOLO, IN PROVINCIA DI PARMA, CHE HA PARTORITO DUE VOLTE, UCCISO I FIGLI E NASCOSTO I LORO CORPI IN GIARDINO - LA GIOVANE, ACCUSATA DI OMICIDIO E OCCULTAMENTO DI CADAVERE, AVREBBE FATTO TUTTO DA SOLA, NEANCHE IL FIDANZATO SI ERA ACCORTO DELLE GRAVIDANZE. PETROLINI NON MANGIAVA PER NON INGRASSARE E NON FAR CRESCERE LA PANCIA - L'ULTIMO PARTO, AVVENUTO IL 7 AGOSTO, DI NASCOSTO NEL BAGNO DELLA CASA DOVE VIVE CON I GENITORI PRIMA DI PARTIRE PER GLI STATI UNITI...
-Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per www.open.online
Si chiama Chiara Petrolini la studentessa universitaria di giurisprudenza di 22 anni accusata di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. La ragazza avrebbe confessato tutto. Secondo la ricostruzione degli investigatori su quanto accaduto nel villino bifamiliare di via Baietta a Vignale di Traversetolo in provincia di Parma ha fatto tutto da sola.
Ma gli inquirenti stanno verificando il possibile ruolo di altre sei persone in relazione ai due cadaveri di neonati trovati nel giardino. Il suo avvocato Nicola Tria fa sapere che lei «non parlerà con nessuno finché non sarà tutto chiaro». Ma secondo una fonte accreditata la ragazza «non mangiava più per non ingrassare e non far crescere la pancia». E una sua amica dice che Petrolini era «serena come sempre: non un segnale da parte sua. Una tranquillità che ora mi fa paura».
Il primo neonato seppellito in giardino è stato trovato il 9 agosto scorso. «Ho fatto tutto da sola. Ho dato alla luce il bambino senza l’aiuto di nessuno», ha raccontato Chiara agli inquirenti. Ha partorito nel bagno di casa sua senza che nessuno la sentisse. Poi sarebbe uscita con le amiche. Soltanto in seguito lo avrebbe seppellito in giardino. Avrebbe partorito il 7 agosto.
E il giorno dopo sarebbe partita con la famiglia per le vacanze. Destinazione New York. La famiglia Petrolini è tornata in Italia dopo Ferragosto. Intanto il cane della famiglia aveva cominciato a scavare in giardino e la nonna, che aveva la responsabilità della casa, si è accorta del cadavere e ha chiamato il 112. Il neonato aveva avuto una gestazione di almeno 40 settimane. La donna lo aveva scambiato per un animale. Il ritrovamento del secondo neonato è invece dovuto all’attività investigativa.
Sono stati i controlli sui cellulari e le ricerche sul web a far ritrovare i resti del secondo neonato. Anche questo di almeno 40 settimane. Il seppellimento risalirebbe all’anno scorso. I genitori non sapevano nulla e lei non si è rivolta ai medici: «Nessuno all’infuori della ragazza era a conoscenza della gravidanza», ha detto il procuratore di Parma Alfonso D’Avino. «La gestazione non è stata seguita da nessuna figura professionale (ginecologo, medico di famiglia).
Il parto è avvenuto in casa, fuori da contesti ospedalieri», ha aggiunto. Il fidanzato di Chiara (o l’ex, come si era scritto), ovvero Emanuele, dice a La Stampa che «io quel figlio lo avrei tenuto. Potevo tenerlo anche da solo. Ho 22 anni, ma lavoro e mia madre mi avrebbe aiutato». [...]
Chiara Petrolini aveva cercato su Internet come abortire il secondo figlio. Un aiuto lo avrebbe ricevuto da un’amica (inconsapevole) che studia ostetricia. Anche se sulla questione ci sono ancora punti oscuri.
Una delle amiche più strette di Petrolini parla invece con Repubblica. «Sono ancora sconvolta. Ho dovuto ripercorrere passo passo tutto perché sono stata interrogata dal Ris. Non riesco a riprendermi», esordisce. La ragazza dice che da parte di Chiara non c’è stato nessun segnale o accenno a quello che stava vivendo: «Una tranquillità che ora mi fa paura. Per non dire di quei due neonati morti. Non riesco a non pensarci».
Dice che se l’amica le avesse chiesto aiuto «sarei stata al suo fianco». La relazione con il fidanzato era «assolutamente tranquilla». Lei ha provato a chiamarla. Ma Chiara «non risponde e non so dove sia. Non so come fare e prima di aiutarla devo aiutare me stessa. È come se il mondo mi si fosse capovolto davanti».
«Non era cambiata fisicamente. Non ha mai accennato a questo argomento. Lo ripeto: è qualcosa di devastante e incomprensibile», ha detto Emanuele agli inquirenti. Sul caso del secondo ritrovamento deve essere ancora effettuato l’esame del Dna per avere la certezza sui genitori.
I carabinieri del Ris sono tornati a scavare nel giardino perché nel cellulare della ragazza c’erano ricerche fatte su Google inequivocabili. Una di questa era «come partorire il secondo figlio». Lei ha cercato di negare fino all’ultimo. Dopo il ritrovamento del secondo cadavere è crollata. E ha confessato tutto.