"CONSIDERARE SOLO I RICOVERATI ED ELIMINARE L'INDICE RT" - SECONDO IL GOVERNATORE DEL VENETO ZAIA E' L'UNICA VIA PER NON RIBLOCCARE TUTTO UN'ALTRA VOLTA: "CI SONO I VACCINI E I NUMERI MI DICONO CHE IN OSPEDALE ORMAI FINISCONO POCHE PERSONE. NE HO PARLATO ANCHE CON BRUSAFERRO..." - "A OTTOBRE CALCOLIAMO DI AVERE L'82% DEI VACCINATI. A QUEL PUNTO NON SI POTRA' PIU' FARE UNA DISCUSSIONE SULLA LIBERTA' DI CHI E' IMMUNIZZATO E CHI NO"
-Cesare Zapperi per il Corriere.it
Il ministro Speranza ha detto che rivedrà i parametri per le zone colorate. D’ora in avanti si terrà conto dei ricoverati. Soddisfatto?
«Lo sostengo da mesi — risponde il presidente del Veneto, Luca Zaia — Ne ho parlato due volte con il professor Brusaferro. Si cambino i parametri e lo si faccia in fretta».
Perché ha così premura?
«Se scattano i provvedimenti basati sui vecchi parametri qui si blocca tutto un’altra volta. Non possiamo correre un rischio del genere. La velocità è determinante».
Lei dice che siamo in una fase nuova. Ne è sicuro?
«Sì, perché ci sono i vaccini e i numeri mi dicono che in ospedale ormai finiscono pochissime persone. In Veneto in questo momento abbiamo ricoverato solo 6 nuovi pazienti in terapia intensiva e sono perlopiù cinquantenni non vaccinati».
Ma lei è preoccupato soprattutto per i giovani.
«L’età media dei contagiati è scesa dalla fascia dei 60 anni a quella dei 14-25 anni. Sono ragazzi che però non si accorgono di avere in corpo il virus. Sono quelli che una volta venivano definiti “portatori sani”. Oggi si chiamano asintomatici. Il loro numero sta crescendo in maniera impressionante».
Che cosa le dicono i dati?
«Dieci giorni fa avevamo 45-50 contagiati al giorno, ieri erano 425. Questo dato si presta ad una doppia lettura. Da un lato, dimostra che stiamo facendo una campagna aggressiva, quasi una pesca a strascico, a colpi di tampone, 30 mila solo ieri. Dall’altro, se non cambiano i parametri, rischiamo di subire il passaggio da zona bianca a gialla. Da virtuosi diventiamo la pecora nera».
Non le va giù.
«È come se si lanciasse una gara a chi arriva primo e poi a quello gli si appioppa la multa per eccesso di velocità».
Il ministro con la sua proposta ha dato ragione a lei e ai colleghi presidenti. Non le basta?
«Bisogna fare di più. A ottobre calcoliamo di poter avere almeno l’82% di vaccinati con doppia dose. A quel punto non si potrà più fare una discussione sulla libertà di chi è vaccinato e di chi non lo è».
Cosa teme?
«Che chi ha la doppia dose di vaccino non accetti più alcuna limitazione. Mi spiega, per esempio, che senso può avere una quarantena imposta ad un soggetto con vaccinazione completa solo perché venuto a contatto con un contagiato?».
Allora lei vuole molto di più dal governo.
«Per me in zona bianca deve valere un solo parametro: il tasso di occupazione dei posti letto per Covid negli ospedali. Nulla di più. E quindi va eliminato anche il calcolo dell’RT».
Addirittura, presidente. Vuole forse la deregulation totale?
«Assolutamente no. Non dobbiamo abbassare la guardia. Il virus c’è, lo scenario però è cambiato e quindi deve cambiare anche il piano di sanità pubblica».
Il governo sta pensando di introdurre il green pass. C’è un grande dibattito anche tra i presidenti di Regione. Lei cosa dice?
«Alla francese la vedo dura. Possiamo ragionare sui grandi assembramenti, ma applicando il buon senso. Coscienti del fatto che non siamo di fronte alla festa della liberazione».