"MAD VLAD" GIOCA A CHI CE L'HA PIÙ GROSSO (L'ESERCITO) - IL MINISTRO DELLE DIFESA RUSSO SHOIGU, DATO PER MALATO, È RICOMPARSO ANDANDO IN VISITA AL FRONTE, PER ALZARE IL MORALE DELLE TRUPPE E DIMOSTRARE LA FORZA DI MOSCA: IL MESSAGGIO SPEDITO AI LEADER DELLA NATO È CHE GLI AIUTI A KIEV NON BASTANO PER VINCERE LA GUERRA - ZELENSKY DEVE EVITARE ALTRI ROVESCI, MA ANCHE PENSARE COME INVERTIRE LA DINAMICA DEL CONFLITTO...
-Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Un giorno di messaggi politici e militari, con la Russia decisa a dimostrare di avere sempre in mano l'iniziativa in una sfida senza fine.
Le medaglie
Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha lasciato la capitale per visitare le truppe impegnate in Ucraina, consultare lo Stato Maggiore, distribuire medaglie. Una sortita documentata da un video dove il generale scende da un elicottero dotato di razzi, quindi incontra gli alti ufficiali, presenzia a una riunione.
Immagini che gli analisti hanno usato per indicare posizioni e incarichi, un po' come avveniva all'epoca dell'Urss osservando chi assisteva alle parate. L'esperto Rob Lee ha cercato di fissare la catena gerarchica: Gennady Zhidko, vice ministro e responsabile delle forze russe; Alexander Lapin comandante del settore centrale; Sergei Surovikin alla testa del settore meridionale.
Un triumvirato di cui non farebbe parte Alexandr Dvornikov, il generale indicato qualche settimana fa come condottiero delle operazioni, anche se poi erano uscite indiscrezioni - tutte da verificare - su una possibile retrocessione o un affiancamento con l'arrivo di Zhidko.
Le informazioni su possibili siluramenti di alti gradi sono sempre appese a fili sottili, con personaggi scomparsi e poi riapparsi. Lo stesso Shoigu a metà aprile era stato dato per gravemente malato a causa di un possibile infarto. Invece rieccolo, anche se accompagnato dalle solite illazioni sulla databilità della visita.
Il ministro avrà cercato di valutare lo stato dei reparti impegnati da settimane di scontri durissimi. Dalle loro condizioni - come dalle mosse nemiche - dipenderanno i futuri sviluppi.
Sono sempre gli osservatori occidentali a ripetere che l'avanzata sarebbe costata tantissimo, le unità sarebbero provate con organici al limite. Il punto è che però hanno messo a segno dei risultati mentre gli ucraini hanno dovuto ritirarsi.
I raid
Mosca continua a colpire, con i missili che hanno centrato target civili e militari a ovest, a Kiev e nella zona nord. Cruise sparati da navi in Mar Nero e da aerei che restano nello spazio bielorusso o russo per neutralizzare depositi, armi occidentali, centri d'addestramento, infrastrutture logistiche. Bordate che però coinvolgono anche la popolazione, con innocenti feriti, uccisi, mutilati.
Sono azioni per perturbare le retrovie, esercitare pressione su zone relativamente lontane dalla battaglia, far vedere ai leader occidentali riuniti in Germania che l'operazione speciale va avanti nonostante gli aiuti garantiti dalla Nato a Kiev. Segnale strategico e tattico.
La resistenza
A proposito di sistemi bellici: sono entrati in azione i lanciarazzi a lungo raggio Himars forniti all'Ucraina. E in Rete c'è un filmato che mostra gli effetti su un presunto centro di comando avversario, con distruzioni estese.
La prova, per alcuni specialisti, di come questi sistemi possano aiutare la resistenza in un momento così delicato. Sarebbe ingenuo sostenere che alterino l'equilibrio, ma di certo possono servire per ribattere all'invasore. Zelensky deve evitare altri rovesci, ma anche pensare come invertire la dinamica del conflitto. Per farlo non bastano pochi giorni e neppure qualche batteria in più per la resistenza. Infatti i funzionari ucraini disegnano scenari allungati nel tempo.