"MAI RICEVUTO SOLDI DA BERLUSCONI O DA RUBY" - IN AULA A MILANO PER IL PROCESSO RUBY TER PARLA L'EX COMPAGNO DELLA "NIPOTE DI MUBARAK", LUCA RISSO, ACCUSATO DI AVER RICICLATO IL DENARO CHE L’EX PREMIER AVREBBE DATO ALLA RAGAZZA IN CAMBIO DEL SUO SILENZIO SULLE SERATA AD ARCORE: "MI SONO TRASFERITO IN MESSICO NELL’OTTOBRE DEL 2013 PERCHÉ LA MIA IMMAGINE ERA DISTRUTTA" - LA DISCOTECA DI GENOVA CEDUTA A FRANCESCO BELSITO, L’EX TESORIERE DELLA LEGA, PER 70 MILA EURO E ALLA MAMMA DI LUI...
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«Non ho mai ricevuto soldi da Berlusconi o da Ruby che ho mantenuto io durante la nostra relazione». Luca Risso, ex compagno di Karima El Mahroug (Ruby rubacuori, ndr), imputato per corruzione, ha deciso di fare dichiarazioni spontanee nel processo su Ruby ter.
Per la Procura Risso avrebbe aiutato la compagna a investire in Messico parte del denaro versato da Silvio Berlusconi in cambio del suo silenzio sulle serata ad Arcore.
In Messico
«Mi sono trasferito in Messico nell’ottobre del 2013 perché ho avuto un danno di immagine, la mia immagine era distrutta» dallo scandalo del Rubygate. L’ho fatto con i soldi guadagnati in 25 anni di attività nei locali della mia città e nella Riviera ligure, l’ho deciso dopo tutto il clamore dovuto a questo caso: lavoravo con la mia immagine e il processo ha distrutto la mia immagine», spiega l’uomo che è proprietario di due ristorante e di un pastificio a Playa del Carmen ed è socio di altri due ristoranti. All’estero Risso si è rifatto una vita: ha una nuova compagna e due figli di 2 e 5 anni.
La discoteca Albikokka e l’ex tesoriere leghista Belsito
Dopo aver preso in gestione per sei mesi la discoteca Albikokka di Genova, dove si era esibita anche Ruby, a fine 2012 Luca Risso ha ceduto le sue quote «a Francesco Belsito, l’ex tesoriere della Lega, per 70 mila euro e alla mamma di lui».
L’ex compagno di Karima ha ricordando di aver lavorato a lungo alle Piscine dei Castelli e allo Scooner a Sestri Levante, al Covo di Nord Est a Santa Margherita Ligure, di cui era comproprietario, infine all’Albikokka di Genova, prima di trasferirsi in Messico nel 2013.
«Periodo di grande difficoltà economica»
Prima di inaugurare il ristorante a Playa del Carmen e il pastificio, Risso ha ammesso di aver attraversato «un periodo di grandi difficoltà economiche» e, commuovendosi, ha detto di aver meditato ad un certo momento «di tornare in Italia» e abbandonare il progetto di trasferirsi in Messico.
Poi con l’ingresso in società di Matteo Bosio, titolare di un pastificio a Genova, Risso ha detto di essere riuscito ad inaugurare ristorante e pastificio «nel dicembre del 2014 e da lì le cose sono iniziate ad andare bene».
Adesso gestisce due locali a Playa del Carmen, uno a Tulum e uno a Puerto Aventura in Messico. Con le sue dichiarazioni spontanee si è chiusa la fare istruttoria del processo. Si tornerà in aula il prossimo 18 maggio con la requisitoria del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e del pm Luca Gaglio.
Il legale di Berlusconi: «Sono fiducioso che sarà assolto»
«È un processo con delle contestazioni articolate e delicate, ma noi riteniamo che ci siano tutti gli elementi per uscire da questo processo con una sentenza come quella di Siena, ossia un’assoluzione con la formula più ampia possibile. Punto e basta».
Lo ha spiegato, al termine dell’udienza, il legale di Silvio Berlusconi, l’avvocato Federico Cecconi parlando coi cronisti e ribadendo che è «fiducioso» e convinto che l’ex premier sarà assolto nel merito a Milano, come è già accaduto in un filone processuale a Siena.
Anche dal dibattimento milanese che si è concluso oggi dopo 5 anni la difesa è convinta che sia emersa la generosità di Berlusconi, che ha versato i soldi alle «ex olgettine», ospiti delle serate ad Arcore, come «liberalità» e non per comprare il loro silenzio o reticenza, come sostiene l’accusa. Soldi che Berlusconi ha versato alle giovani come ad altri nel tempo «piuttosto per rapporti di amicizia e di affetto con le varie persone coinvolte».