"MENTRE ANDAVA VIA MI HA DETTO, SCHERZANDO, ‘STAI BENE ALMENO FINO A LUNEDÌ’...”- CARLA RABEZZANA, LA CUGINA DI PAPA FRANCESCO, RACCONTA IL PRANZO DEL SUO NOVANTESIMO COMPLEANNO CON BERGOGLIO A PORTACOMARO, IN PROVINCIA DI ASTI – IL PAPA SI È INTRATTENUTO CON I SUOI PARENTI E TRA AGNOLOTTI, ARROSTO, BUDINO E AMARETTI, HA LASCIATO PERDERE LA DIETA PER UN GIORNO- “MI HA CHIESTO ‘MANGIAMO QUI?’, INDICANDO LA TAVOLA, HO RISPOSTO: ‘NO, IN BAGNO’” – VIDEO
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Floriana Rullo per il “Corriere della Sera”
«Io non piango». «Perché devi piangere? È una bella giornata. A novant' anni non si deve piangere. E comunque buon compleanno». Un lungo abbraccio, una carezza in volto e uno scambio di parole veloci avvolte dalla tanta commozione quelle tra Carla Rabezzana, la cugina del Pontefice che abita a Portacomaro, in provincia di Asti, e papa Francesco.
Un incontro che i due attendevano da prima della pandemia, quando Bergoglio aveva programmato di andare a trovare quella cugina con cui si sente ogni mese ma che era riuscito a vedere, per l'ultima volta, solo nel 2015. «Sono così felice di rivederti. Benvenuto a casa. È tanto che aspettavo di poterti riabbracciare. Come stai?» gli ha detto Carla, un velo di trucco, il pull e la sciarpa al collo, mentre scortava il suo Giorgio all'ingresso dell'appartamento in cui da qualche anno vive da sola.
Una lunga attesa condivisa con altri cinque cugini di secondo grado del Papa, originario proprio delle terre astigiane. Anche per questo, per tutta la mattina, a chi la chiamava anche solo per salutarla continuava a rispondere «Sono indaffarata». Ci sono volute quattro ore perché Giorgio, come in famiglia è chiamato Bergoglio, facesse capolino dalla via a bordo della sua 500 bianca.
In programma un pranzo in famiglia con lei e i cugini Elio, Vanna e Isa, Beppino e Graziella. Tra un «Elio come va con il gioco delle bocce?» e un «Come stanno gli altri nipoti?», papa Francesco per un giorno ha lasciato perdere la dieta a cui lo ha costretto il medico e, su una tavola bianca imbandita a festa, ha gustato con gioia i piatti tipici locali.
«Mangiamo qui?» ha chiesto a Carla che, sempre con la risposta pronta, ha scherzato: «no, in bagno». Flan di prosciutto, insalata russa, agnolotti del plin, arrosto con verdure e, per dolce, due tipi di bunet, un budino al cioccolato e amaretti tipico del Piemonte, super calorico. Come vino sulla tavola del Grignolino d'annata, tipico della zona e accanto anche del tartufo nero. «È tutto buonissimo» ha commentato prima di distribuire i doni portati dal Vaticano: statuette e rosari.
In due ore Francesco, insieme con i cugini, ha ripercorso il passato di famiglia, da Portacomaro in Argentina passando anche per Torino. E lo ha fatto in dialetto piemontese. «Scusate per il disturbo che vi ho arrecato» ha detto prima di lasciare l'appartamento. «Torni ancora a trovarci» gli hanno urlato i vicini di casa della cugina mentre lasciava l'abitazione. «Non credo si potrà - ha replicato -. Ma crediamo nella Provvidenza». Poi, girandosi verso Carla le avrebbe ancora raccomandato, scherzando, «di stare bene almeno fino a lunedì».
Prima di andare a Tignole dall'altra cugina Delia Gai e suo marito Franco Travo per un caffè e un ricordo della figlia Emma mancata due anni fa, Bergoglio ha voluto far visita anche alla casa di riposo cittadina. Portacomaro al mattino aveva accolto il Papa con decine di cartelloni: « Ben tornà al tla toa terra ... ci porti la gioia del Signore» recitava quello appeso in Comune. Una visita che continuerà oggi con la Santa Messa che si celebrerà in Cattedrale ad Asti. Poi, dopo il pranzo con la famiglia in Vescovado, Bergoglio farà ritorno in Vaticano.
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