"SUI MEZZI PUBBLICI SERVE UNA DEROGA AL GREEN PASS PER I RAGAZZI DAI 12-18 ANNI NON VACCINATI" - MASSIMILIANO FEDRIGA SPIEGA L'INIZIATIVA DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI CHE VANNO IN PRESSING SUL GOVERNO: "NON TUTTI HANNO UNA FARMACIA VICINO CASA DOVE FARE I TAMPONI, I TEMPI PER LE VACCINAZIONI SONO STRETTI E POI NON BISOGNA ESCLUDERE NESSUN DAL DIRITTO DI ANDARE A SCUOLA" - I SUI MEZZI CONTROLLI PARTIRANNO GIA' DOMANI MATTINA E...
-Alessandra Ziniti, Antonio Di Costanzo per "la Repubblica"
Una moratoria almeno fino alle vacanze di Natale per garantire a tutti gli studenti (anche a quelli che avrebbero già potuto farlo ma non si sono vaccinati) il diritto allo studio utilizzando i mezzi pubblici. «Non tutti hanno una farmacia vicino casa dove fare i tamponi e visto che i tempi per le vaccinazioni sono stretti e che poi occorrono 15 giorni per la validità del Green Pass servirebbe una parentesi per non escludere nessuno dal diritto di andare a scuola».
Così il presidente Massimiliano Fedriga spiega l'iniziativa della Conferenza delle Regioni di chiedere una deroga per i ragazzi dai 12 ai 18 anni non vaccinati che da domani, per salire su autobus, metro, scuolabus, corrieri, treni regionali, dovranno esibire il Green Pass base, quello valido 48 ore se si fa un tampone rapido, 72 ore se si fa quello molecolare. Con ritmi e costi difficilmente sostenibili per le famiglie.
Una richiesta che però il governo non sembra intenzionato ad accogliere visto che la scelta di rendere obbligatorio almeno il tampone per gli studenti maggiori di 12 anni (che invece non hanno lo stesso obbligo per frequentare le lezioni) è stata a lungo ponderata e alla fine condivisa da tutto l'esecutivo nonostante la difficoltà di garantire controlli efficaci.
Controlli che partiranno già domattina, soprattutto nelle ore di punta (quelle proprio di inizio e fine delle lezioni) e alle fermate delle linee più affollate. I controllori delle aziende di trasporto locali, coadiuvati da agenti di polizia e vigili urbani, chiederanno biglietto e Green Pass e chi sarà sprovvisto rischia una multa da 400 a 1.000 euro.
In una lettera a Draghi e ai ministri firmata da Fedriga e dal coordinatore della commissione trasporti della conferenza delle Regioni, il campano Fulvio Bonavitacola, le Regioni definiscono «critico il tema degli studenti i quali, in virtù del diritto allo studio, non sono soggetti all'obbligo di presentazione della certificazione per la partecipazione alle attività scolastiche, ma lo saranno per utilizzare il mezzo di trasporto necessario a recarsi a scuola». Con la peculiarità di quelle località, come le isole minori, dove navi o aliscafi costituiscono l'unico mezzo di trasporto per andare a scuola che non può certo essere sostituito da uno privato come sulla terraferma.
Le Regioni chiedono un confronto urgente anche sui controlli. «Non è assolutamente chiaro come sarà possibile far rispettare il divieto di accesso. In secondo luogo riteniamo prioritario garantire la regolarità del servizio e non provocare disagi all'utenza in termini di tempi di percorrenza a danno dei passeggeri rispettosi della normativa».
Ma non c'è solo il diritto allo studio: un altro punto critico che rischia di guastare le vacanze di Natale dei circa 50.000 ragazzini che compiono 12 anni a dicembre è l'obbligo di Green Pass rafforzato anche per loro per accedere a cinema, teatri, ristoranti, stadi, impianti sportivi. Tutti luoghi a cui non potranno accedere, neanche se vaccinati, visto che non ci sono proprio i tempi tecnici.
Il vaccino per gli under 12 sarà disponibile solo dal 15 ( in versione pediatrica), e dunque chi fa 12 anni a dicembre può vaccinarsi solo a partire dal giorno del proprio compleanno. Ammesso che abbia la possibilità di effettuare la prima dose proprio in quella data occorreranno poi 15 giorni prima che il Green Pass acquisti validità. I 15 giorni che coincidono con quelli delle festività e che dunque metteranno in difficoltà migliaia di famiglie che si vedrebbero costrette a lasciare a casa i figli o a rinunciare alle più classiche delle attività natalizie di famiglia, dai pranzi al ristorante al cinema, agli spettacoli a cinema o teatro.
Un vulnus nella normativa sottolineato anche dal presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga che fa sapere che il governo sta pensando ad una soluzione: «Quello che il governo immagino che farà, e su questo mi sono già confrontato, è un'interpretazione in base alla quale ci sia un tempo tecnico per prenotare e fare il vaccino».