"PER NOI L'ENNESIMA PRESA IN GIRO" - LE DISCOTECHE RESTANO ANCORA CHIUSE E I GESTORI PROTESTANO - DAGO: "IN ITALIA ORMAI SI BALLA OVUNQUE E SENZA REGOLE, TRANNE CHE NELLE DISCOTECHE. IN BARBA A TUTTE LE VARIANTI DEL COVID, INFILARE IL SEDERE NEL MOULINEX DELLE SETTE NOTE RESTA UN PIACERE DI RARO, FORSE INSUPERABILE PIACERE. "INGROTTARSI" IN DISCOTECA, SCAPICOLLARSI IN PISTA, DEL RESTO, NON NASCE DA UN BISOGNO DI SOLLAZZO MA PIUTTOSTO DA UN BISOGNO MISTICO, BIOLOGICO DI CALORE UMANO, DI SOCIALITÀ IMMEDIATA"

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1 - DISCOTECHE ANCORA CHIUSE I GESTORI PROTESTANO "UN'ALTRA PRESA IN GIRO"

Franco Giubilei per "la Stampa"

 

DISCOTECA RICCIONE

Niente da fare per le discoteche, in Italia si continua a non ballare e andrà avanti così, fra l'ira rassegnata dei gestori, per tutta l'estate 2021, la seconda dell'era Covid e, di conseguenza, la seconda con i locali sprangati, fatta eccezione per quelli che l'anno scorso, in Sardegna, sparsero l'infezione ben oltre i confini dell'isola. Al settore del nightclubbing andranno i ristori, come ha promesso ieri il premier Draghi all'annuncio della decisione della cabina di regia riunita a Palazzo Chigi: «Ne abbiamo discusso in Consiglio dei ministri e c'è accordo pieno a risarcire le discoteche».

 

Il governo cerca così di venire incontro al mondo dei locali notturni, piegato dalla pandemia alla stregua dei concerti e degli spettacoli dal vivo in generale, anche loro alle prese con due anni consecutivi di zero attività e zero incassi, con decine di migliaia di lavoratori in difficoltà.

 

BALLO IN MASCHERA

La reazione dei rappresentanti delle disco, nelle parole del presidente del Silb (Sindacato italiano locali da ballo) Emilia-Romagna, Gianni Indino, tradisce tutto il disincanto di chi, probabilmente, aveva già dato la stagione per persa e sperava sostanzialmente negli aiuti di Stato, anche se i toni sono acidi: «Non è una doccia fredda, è una presa per il sedere se mi si passa il termine. La medicina, gli scienziati, la politica, le Regioni, tutti si erano adoperati a parole in questi ultimi tempi per la riapertura delle discoteche, invece vai a stringere e ancora una volta siamo stati beffati».

MASCHERINE IN DISCOTECA

 

I malumori della categoria si esprimeranno in protesta, promette Indino, che rappresenta le discoteche della Riviera romagnola, il cui peso specifico è notevole, considerando il numero dei locali e il loro livello medio: «Protesteremo, assolutamente sì: valuteremo con il Silb nazionale e vedremo che cosa mettere in campo. È una situazione che, a questo punto, non so come sfocerà: saremo calmi? Saremo tranquilli? Ci sarà una reazione composta? L'unica cosa certa è che i ragazzi continueranno a ballare, i contagi continueranno a salire e le imprese continueranno a morire. Bel quadro che ci hanno lasciato».

 

DISCOTECHE COVID

Disillusione e sarcasmo a parte, il mondo della notte si aspettava qualcosa di diverso, mentre la decisione della cabina di regia lascia a bocca asciutta i locali, ma il dirigente del Silb dice il vero: il divieto di ballare viene regolarmente aggirato da discoteche che offrono serate al ristorante per trasformarsi, da una certa ora in poi, in quello che sono, locali da ballo, con la gente a dimenarsi a suon di musica in pista. Ne hanno multati diversi proprio in Riviera lo scorso weekend, infliggendo pure alcuni giorni di chiusura alle discoteche ingannatrici.

 

discoteche italia anni 90 4

2 - ALLA RICERCA DEL PARADISO PEDESTRE

Roberto D'Agostino per "Vanity Fair"

 

I piaceri di questo mondo, i piaceri, dico, degni di questo nome, sono tutti, più o meno, intinti di colpa; o sono peccati, o quanto meno hanno il bollino rosso, visto che si propagano tramite un contatto ravvicinato. Come il Covid. Motivo per cui sono settimane che in Italia divampa l’ira dei gestori di discoteche contro il governo che non ci pensa proprio a ripetere l’errore della scorsa estate, quando il virus si è messo a ballare in ogni dove, con le tristi conseguenze che ben abbiamo imparato a conoscere attraverso i bollettini della Sanità.

 

DISCOTECHE COVID

Ma non ci sono divieti che tengano a freno i fianchi e le gambe dei giovani: in Italia ormai si balla ovunque e senza regole, tranne che nelle discoteche. In barba a tutte le varianti del Covid, infilare il sedere nel Moulinex delle sette note resta un piacere di raro, forse insuperabile piacere.

 

E’ il bordello del corpo. Il corpo che va al casino: ma non è lascivo, ha gola di cose eccitanti, euforiche, sciocche. Ha bisogno che siano socievoli, ritmi pulsanti per trasformare così il ballo in un momento della verità, il momento in cui ci si svela e ci si rivela. George Bernard Shaw, che la sapeva lunga, ha tradotto così i dolci misteri del corpo umano: "Ballare è l'espressione perpendicolare di un desiderio orizzontale".

 

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Infatti ogni danza è, e produce, estasi. L'adulto che nella sala da ballo circonda con il braccio la sua compagna e il bambino che sulla strada saltella nel girotondo, dimenticano se stessi, si liberano dal peso dei legami terreni e dalle costrizioni della vita di ogni giorno. Così entriamo nel più intrigante aspetto del ballo: è ricerca di un piacere collettivo, bambagia baluginante che ci protegge da un mondo smorto.

 

E la discoteca è stata inventata con l'idea di dare alla gente l'idea di un palcoscenico a disposizione: per questo è diventato un formidabile punto di aggregazione. Bastano pochi decibel per trasformare un'occasione di collettiva festosità pedestre in una metafora della vita, chiave di lettura del sociale, sospesa tra linguaggio del corpo e rito popolare, tra naturalità e convenzione.

 

DISCOTECHE CHIUSE COVID

"Ingrottarsi" in discoteca, scapicollarsi in pista, del resto, non nasce da un bisogno di sollazzo ma piuttosto da un bisogno mistico, biologico di calore umano, di "camaraderie", di socialità immediata; come un "effetto speciale" di cordialità. Chi balla non manifesta, ma si manifesta: quando uno scuote gambe e braccia, si offre agli altri, si dà, diventa intimamente sociale. Si va alla ricerca del piacere ballerino non come fine, ma come terapia. Eccoci tutti in pista; un giocoso e svolazzante "Paradiso pedestre" che diventa antro, grotta, rifugio, guscio, terra di nessuno, fuori dal quale il Tempo, la Società, il Destino, possono tendere i loro legittimi agguati e la Vita ritirare le sue promesse.

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Test in discoteca
DISCOTECA IN SARDEGNA
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