"NON PARLIAMO DELL’ORDINE DI SERVIZIO DI QUELLA NOTTE..." - DURANTE IL PROCESSO PER L’UCCISIONE DI CERCIELLO SPUNTA UN MESSAGGIO VOCALE SULL’ACCORDO TRA I CARABINIERI. IL RIFERIMENTO È ALL’OPERAZIONE DI IDENTIFICAZIONE DI SERGIO BRUGIATELLI, L’INTERMEDIARIO FRA I RAGAZZI E GLI SPACCIATORI DI TRASTEVERE, AVVENUTA NELLA STESSA NOTTE DELL’OMICIDIO. BRUGIATELLI SAREBBE STATO IDENTIFICATO CON UNA PROCEDURA AL DI FUORI DEL PROTOCOLLO UFFICIALE…
-Ilaria Sacchettoni e Fiorenza Sarzanini per corriere.it
Nel giorno in cui Andrea Varriale depone a processo sulla notte del 26 luglio 2019, quella dell’uccisione del collega Mario Cerciello Rega, e mentre sostiene che i carabinieri si qualificarono regolarmente con i due americani (fu mostrato anche il tesserino) spunta l’audio del 30 luglio.
Una registrazione nella quale si ascolta il superiore Gaetano Armao chiedere a Varriale di non parlare con nessuno «dell’ordine di servizio di quella notte». Si tratta di un messaggio vocale rintracciato dai periti nominati dalla difesa dei due imputati - Finnegan Lee Elder assistito dagli avvocati Renato Borzone e Roberto Capra e Christian Natale Hjorth, con i legali Francesco Petrelli e Fabio Alonzi - nel cellulare dello stesso Varriale.
L’accordo tra i militari
Il riferimento è all’operazione di identificazione di Sergio Brugiatelli, l’intermediario fra i ragazzi e gli spacciatori di Trastevere, avvenuta nella stessa notte dell’omicidio. Brugiatelli sarebbe stato identificato con una procedura al di fuori del protocollo ufficiale.
E l’audio sembra dimostrare che ci fu un accordo tra carabinieri di cui era a conoscenza il comandante della stazione Farnese Sandro Ottaviani. Giovedì 16 si è svolto in aula il controesame del testimone Varriale, il quale in sostanza ha confermato che i carabinieri intervennero disarmati pensando di trovarsi davanti a due giovani «ladri di polli» e non a veri criminali coinvolti in un tentativo di estorsione.