"NON RIESCO A RESPIRARE" - DUE MESI PRIMA DELLA MORTE DI GEORGE FLOYD, UN ALTRO UOMO E' FINITO VITTIMA DELLA POLIZIA AMERICANA: EDWARD BRONSTEIN E' MORTO IMPLORANDO PER BEN 11 VOLTE I CINQUE AGENTI CHE LO SOVRASTAVANO - ERA STATO FERMATO PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA E PORTATO IN CASERMA PER UN PRELIEVO DEL SANGUE - MA LUI, TERRORIZZATO DAGLI AGHI, AVEVA FATTO RESISTENZA COSI'... - VIDEO

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Dagotraduzione dal Daily Mail

 

Edward Bronstein fermato dalla polizia

Meno di due mesi prima che George Floyd venisse ucciso dalla polizia in Minnesota, un altro uomo, Edward Bronstein, 38 anni, moriva soffocato sotto il peso degli agenti. I suoi ultimi momenti sono stati resi pubblici martedì: la California Highway Patrol si era opposta alla pubblicazione del nastro, ma il giudice ha dato ragione alla famiglia e la corte federale ne ha ordinato il rilascio.

 

Nel video si vedono gli ultimi strazianti momenti dell’uomo. Fermato per guida in stato di ebbrezza, era stato portato alla stazione della polizia per fornire un campione di sangue. Ma, a quanto dicono i familiari, Bronstein era terrorizzato dagli aghi.

 

Edward Bronstein fermato dalla polizia 2

Il video, che dura 18 minuti e che è stato girato da un sergente della California Highway Patrol a Pasadena, mostra Bronstein ammanettato che litiga con la polizia mentre gli agenti lo costringono ad inginoccharsi per effettuare il prelievo che si rifiutava di fornire. All’inizio Borntein discute, ma poi gli agenti lo buttano a terra a faccia in giù e lui inizia a urlare di paura. «Lo farò volentieri» dice mentre due ufficiali gli si stanno addosso e un altro lo avverto di non resistere.

 

«Troppo tardi» gli dice l’ufficiale. «Non ti stiamo prendendo in giro. Hai bisogno di rilassarti». Su di lui sono inginocchiati cinque uomini, e Bronstein inizia a implorare: «Non riesco a respirare, non riesco a respirare!». Poi smette di muoversi e a quel punto gli agenti prelevano il sangue dal suo corpo inerme.

 

Edward Bronstein con la figlia

Un secondo filmato mostra i tentativi, inutili, di rianimare l’uomo. Agenti e paramedici lo schiaffeggiano e lo chiamano per nome, gli fanno un massaggio cardiaco e gli danno ossigeno. Un ufficiale confessa ai paramedici che l’uomo si era lamentato di «non riuscire a respirare». «Quando l’abbiamo fatto rotolare, stava diventando blu», dice.

 

Subito dopo, qualcuno ricorda al gruppo che ci sono le telecamere accese. Per l’ufficio del coroner della contea di Los Angeles le cause della morte di Bronstein sono «intossicazione acuta da metanfetamine durante la contenzione da parte delle forze dell’ordine». La famiglia chiede condanne penali per gli agenti.