"PAPÀ È STATO LASCIATO SOLO A MORIRE DA CHI LO DOVEVA GUARIRE, COMBATTO PER AVERE GIUSTIZIA" - DALMA MARADONA, FIGLIA DI DIEGO, PARLA DEL RAPPORTO CON IL PADRE: "ERA UN UOMO ONESTO, MI PARLÒ DEI SUOI PROBLEMI CON LA DROGA QUANDO ERO BAMBINA. MA ERA ANCHE UN BUGIARDO, COME TUTTI GLI UOMINI CHE TRADISCONO" - "IN POCHI GLI DICEVANO LA VERITÀ, NESSUNO OSAVA CONTRADDIRLO. SONO L'UNICA CHE LO RIMPROVERAVA DELLE SUE CATTIVE FREQUENTAZIONI, GLI AMICI CHE LO SFRUTTAVANO, APPROFITTANDO DELLA SUA GENEROSITÀ…"
-Estratto dell'articolo di Monica Scozzafava per www.corriere.it
Dalma Maradona, suo padre Diego ha avuto problemi con droga e alcol. Lei lo sapeva sin da quando era bambina?
«Papà era un uomo onesto, ero ragazzina e mi disse tutto. Eravamo io, lui e mamma, mi ha raccontato come stavano realmente le cose. Ricordo lo sguardo di mamma: il terrore negli occhi, lo avrebbe zittito, lui andava a ruota libera! Mai avrebbe voluto questa confessione, temeva che ci stessi troppo male».
Fu così?
«Sono sempre stata una forte, tosta. Come papà, del resto. Gli dissi subito che doveva far qualcosa per mettere un punto. Ho reagito e ho continuato a farlo, sempre. In pochi gli dicevano la verità, nessuno osava contraddirlo. Sono l'unica che va a letto tranquilla la sera: gli ho detto le cose più dure, spiacevoli. Lo rimproveravo delle sue frequentazioni, quelle cattive. Gli amici che secondo me lo sfruttavano e basta, approfittando della sua generosità. Lui ascoltava, faceva comunque di testa sua, salvo poi darmi ragione, dopo. Non è stato abbastanza evidentemente».
[…] Ci ha provato da ragazzina ad aiutarlo a guarire?
«Faccio un esempio: se a un alcolista togli la bottiglia, gliela nascondi, ci sarà sempre chi gliene porta dieci di bottiglie. Tutto inutile quando c'è troppa gente attorno, persone di cui papà si fidava e che a me non piacevano. Fra di noi massima sincerità, anche lui si arrabbiava se non gradiva la presenza di qualcuno accanto a me».
[…] Diego era un papà severo?
«Per niente, avevamo un rapporto speciale, complice. Mamma era quella severa, e come accade in tutte le famiglie io chiedevo sempre permessi a papà. Se non volevo andare a scuola, mamma era irremovibile. Papà mediava e facevo vacanza».
[…] Quanti fratelli ha?
«Siamo in cinque, io e Giannina della stessa madre Claudia, gli altri papà le ha avuti da altre donne».
Che rapporti ha?
«Siamo insieme nel processo per la morte di papà, lasciato solo a morire dagli operatori sanitari che dovevano guarire, combattiamo tutti insieme per avere giustizia. Siamo uniti ma naturalmente con mia sorella c'è un rapporto diverso. Non potrebbe essere altrimenti».
Suo papà ha tradito sua madre?
«Beh, sì, ma le ha voluto un bene enorme. L'ha amata e rispettata a suo modo sempre. Dopo anni dalla fine del matrimonio la considerava sempre la moglie, ed ero io a dirgli di lasciarla in pace. Lei aveva il suo lavoro, la sua vita. Non poteva star sempre dietro a lui».
Era bugiardo?
«Certo che sì, come lo sono gli uomini che tradiscono. Quando venne fuori la storia di Diego junior il figlio avuto a Napoli di cui parlavano tutti, lo affrontai a muso duro: dimmi come stanno le cose, se è tuo figlio devi riconoscerlo, gli dissi. É giusto così, e tu lo sai. Niente, ha negato anche con noi fino alla fine. Ma a papà perdonavamo tutto».
[…] Bambole o pelouche?
«Tutto, papà era generoso con gli altri, figurarsi con noi figlie. A 12 anni mi regalò una macchina. Qualche giorno prima eravamo insieme in strada e vidi questa auto. Gli dissi: guarda com'è bella! Dopo un paio di giorni mi portò le chiavi, l'auto era sotto casa. Esagerato, in tutto. Gli dissi che non avrei potuto guidarla, avevo solo 12. Lui, deluso, mi disse: ma a te piace tanto! Gliela feci restituire».
Napoli cosa è per lei?
«Una parte di vita di papà. E' amore incondizionato della gente per Diego e anche per me che ho vissuto qui da bambina. Ogni volta è una emozione forte, il murales, i quartieri spagnoli: è bellissimo».
Allo stadio Maradona ci è stata?
«Purtroppo volevamo andare quando il Napoli ha vinto lo scudetto, ci è stato impedito di entrare. Purtroppo, dico. Papà ci sarebbe rimasto malissimo».
A che punto è il processo per la morte di Diego?
«La giustizia in Argentina è molto lenta, l'udienza di ottobre è stata rinviata a marzo. Ma chi ha abbandonato e lasciato mio padre morire da solo dovrà essere condannato, Diego non meritava questo. Nessuno al mondo lo avrebbe meritato. Ci sono audio delle voci in casa che testimoniano come è stato trattato, le pasticche gli davano». […]