"PRIMA ERO UNA SEMPLICE MAMMA LAVORATRICE, OGGI SONO DIVENTATA UNA 'TERRORISTA' PER LA NOSTRA LIBERTÀ" - COSÌ SI SFOGAVA SU UN BLOG PAMELA TESTA, LA 39ENNE ROMANA SCESA IN PIAZZA A ROMA CON LA FELPA NERA E LA SCRITTA "BOIA CHI MOLLA", FIERAMENTE NO GREEN PASS E NO VAX: "STANNO ARRIVANDO A TOCCARE I NOSTRI FIGLI E NON GLIELO PERMETTEREMO. CI STANNO TOCCANDO IL DIRITTO AL LAVORO, CI STANNO TOGLIENDO LA DIGNITÀ DI POTER DARE DA MANGIARE AI NOSTRI FIGLI"
-Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera"
«Nove ottobre, tutti a Roma, finalmente la resistenza si è unita, andiamoci a riprendere ciò che è nostro, noi siamo il popolo, non dimentichiamocelo mai...». Bastava ascoltare il tono amaro della sua voce, gli ultimi post sul blog de «L'Italia mensile» pubblicati prima di sabato scorso, per capire tutta la rabbia che Pamela Testa, 39 anni, romana, stava covando: «Prima ero una semplice mamma lavoratrice che ha pagato sempre le tasse. Oggi sono diventata una "terrorista" dal momento che combatto per la nostra libertà e per fermare questo governo che ci sta imponendo una dittatura».
Sabato scorso è scesa in piazza con una maglietta nera e la scritta «Boia chi molla», il motto dei neofascisti, ed è andata fino in fondo con gli altri camerati - Militia, Forza nuova, ex Nar - arrestata anche lei alla fine degli scontri con la polizia, dopo l'assalto al palazzo della Cgil, il volto insanguinato immortalato dai fotografi, icona perfetta della battaglia.
Sul blog de «L'Italia mensile» - che dà voce da destra al variegato mondo dei No Green Pass - Pamela si firma «no global» ma la sintonia con Giuliano Castellino, il capo romano di Forza nuova, è evidente: «Roma non fa passi indietro, noi siamo il popolo che non molla», ridono insieme in un video.
Lei, però, rifiuta le etichette: «Sono una cittadina italiana, nessuna ideologia o bandiera di partito, solo un essere umano nato libero e che ha il diritto di rimanerci senza scendere a compromessi. Non serve un documento per dimostrare di essere liberi».
Fieramente no vax («Stanno arrivando a toccare i nostri figli e non glielo permetteremo») Pamela è anche molto amica di Nonna Maura, al secolo Maura Granelli, idolo del gruppo «Popolo delle Mamme», che un giorno s'incatenò in piazza del Quirinale perché voleva esporre a Mattarella le sue teorie sui pericoli del vaccino anti Covid per i bambini e finì ammanettata pure lei.
Bastava ascoltarla, Pamela, per capire che sabato scorso sarebbe arrivata in fondo alla sua disperazione: «Dopo 19 mesi di lotta siamo al punto di non ritorno, ci stanno toccando il diritto al lavoro, ci stanno togliendo la dignità di poter dare da mangiare ai nostri figli». E così è stato.