"QUESTO CAFFÈ È PER TE. IO L’HO GIÀ BEVUTO, FACCIAMO UN GIRO MENTRE MIA MADRE ESCE E ABBIAMO CASA LIBERA" – LINDYS PEREZ FELIP, LA "NUOVA" MANTIDE DELLA BRIANZA, ACCOGLIEVA COSÌ LE SUE VITTIME PRIMA DI STORDIRLE CON UNA BEVANDA "CORRETTA" CON UN SEDATIVO - LA 40ENNE, CUBANA CON PASSAPORTO BOLIVIANO, ADESCAVA GLI UOMINI SU UN SITO DI INCONTRI E POI, UNA VOLTA MESSI FUORI GIOCO, LI DERUBAVA - DUE PERSONE HANNO RISCHIATO DI MORIRE E ORA LEI È STATA PORTATA IN CARCERE - IL CASO DI TIZIANA MORANDI...
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Estratto dell’articolo di Federico Berni per il “Corriere della Sera”
La donna, conosciuta su un sito di incontri, lo attende in strada, con un caffè in mano in un bicchierino di plastica. «Questo è per te. Io l’ho già bevuto, facciamo un giro in macchina che intanto mia madre esce e abbiamo casa libera», gli dice. Sembra un gesto affettuoso di benvenuto, e invece l’appuntamento finisce con l’elicottero della Croce Rossa che trasporta l’uomo, 66 anni, all’ospedale San Raffaele di Milano in codice rosso. C’è un nuovo caso «Mantide» in Brianza.
Succede ancora nei dintorni di Vimercate, a pochi chilometri dalle zone in cui imperversava la 48enne Tiziana Morandi, condannata a 16 anni e 5 mesi in primo grado, con l’accusa di aver narcotizzato una decina di uomini sciogliendo sonnifero nelle bevande allo scopo di derubarli.
E sono stati ancora i carabinieri della stazione di Bellusco — gli stessi che indagarono su Morandi — a fermare venerdì scorso Lindys Perez Felip, 40 anni, cubana con passaporto boliviano. L’arresto è avvenuto a Cornate d’Adda, piccolo comune lombardo a cavallo tra le province di Monza e di Bergamo.
Quel giorno, alle forze dell’ordine arriva la segnalazione di un incidente stradale. Un uomo privo di sensi, che ha perso il controllo dell’auto e che ha sbandato a una rotonda. L’automobilista viene intubato e trasportato in gravi condizioni in ospedale: si è temuto per la sua stessa vita.
Da quanto riferito, solo ieri si è ripreso, dopo tre giorni. Gli inquirenti lo devono ancora interrogare. Dopo la chiamata, sul posto intervengono le pattuglie dei carabinieri e della polizia locale. Nelle vicinanze del luogo dell’incidente, viene vista la donna che, nei giorni precedenti, era già stata segnalata per alcuni movimenti sospetti ai vigili. In tasca, e successivamente nella stanza che occupa nel comune brianzolo come suo domicilio, i militari le trovano diversi blister di farmaci a base di benzodiazepine e circa 150 euro in contanti.
La Procura di Monza decide, a quel punto, di operare un fermo nel carcere milanese di San Vittore. Provvedimento nel quale le viene contestato questo episodio e uno un altro risalente al 15 gennaio. Vittima, in quel caso, un tassista milanese di 51 anni. Anche lui concorda un incontro con la 40enne sul sito «Nirvam». Arriva all’appuntamento alla guida del suo taxi.
Poi stesso copione: il caffè da asporto preso in un bar (il barista avrebbe visto la donna armeggiare in modo strano) e la perdita completa di coscienza. Alcune telecamere riprendono la 40enne mentre rovista all’interno dell’abitacolo dell’auto, dal quale ruba circa 600 euro, l’incasso della giornata del tassista. […]