"LA RAGAZZA ERA SOTTO L’EFFETTO DELL’ALCOL. IL SUO DISSENSO NON ERA COSI' CHIARO…" - A TORINO, UNA 20ENNE DENUNCIA UNA VIOLENZA SESSUALE MA I PM LA RIDIMENSIONANO E CHIEDONO L'ARCHIVIAZIONE DEL CASO: IL PRESUNTO STUPRATORE "POTREBBE AVERE INTESO CHE LEI 'CI STESSE' PERCHÉ AVEVA ACCETTATO DI ANDARE A MANGIARE UN PANINO CON LUI" - LA GIOVANE HA RACCONTATO DI ESSERE STATA STUPRATA DA UN 26ENNE, CON CUI AVEVA UN'AMICIZIA IN COMUNE, CHE LE HA OFFERTO UN PASSAGGIO DOPO UNA SERATA IN DISCOTECA...

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Estratto dell'articolo di Elisa Sola per "la Repubblica"

violenza sessuale

 

È successo all’alba. In una paninoteca di città. Vicina a uno dei campus universitari della Torino post industriale[…]. È la fine di una serata come tante. Prima la discoteca con un’amica. Molti drink. […] La decisione di tornare a casa[…] Poi compaiono due ragazzi, gli amici dell’amica.

 

Si offrono di riaccompagnare a casa le due studentesse. In macchina lui — 26 anni — mette la mano sulla coscia di lei, che lo respinge. Lui, dopo, si scusa. […] alle quattro e mezza di quella notte del 21 giugno scorso. E la ragazza, che ha 20 anni, convinta dall’amica, accetta di andare ancora a mangiare un kebab, con gli altri tre, prima di andare a dormire.

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Lo stupro avviene qui. In una paninoteca dove l’amica si apparta con l’altro giovane. E la ragazza che poi denuncerà l’incubo resta sola. Ancora ubriaca, poco lucida per difendersi. «Era tutto buio. Mi ha portata in cucina. Mi ha bloccata. Non riuscivo a gridare. Ero immobile. Cercavo di liberarmi dalla presa. Non ce la facevo. Ma ricordo bene il dolore, forte, che ho provato per tutto il tempo».

 

La violenza sessuale che ha segnato l’estate — e l’esistenza — della giovane è stata discussa ieri davanti alla gip Manuela Accurso Tagano. Sarà la gip a decidere se mandare a processo l’indagato o se chiudere il caso, come vorrebbe la procura di Torino. Il pm ha chiesto l’archiviazione a fine ottobre.

 

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«Il racconto è lacunoso anche perché la ragazza era sotto l’effetto dell’alcol», scrive. Inoltre l’indagato, secondo la procura, potrebbe avere inteso che «lei ci stesse» perché aveva accettato di andare a mangiare un panino con il presunto stupratore (e gli altri). «Sussistono forti dubbi sul fatto che nell’indagato possa essersi rappresentato il dissenso della persona offesa — è quanto precisa nell’atto — d’altra parte l’uomo aveva già esternato evidenti avance verso la vittima, tanto che questa aveva fatto rientro presso la propria abitazione. Ciononostante, dopo non molto tempo lei e l’amica sono uscite nuovamente per raggiungere proprio i due ragazzi, restando sole con loro». «È una richiesta di archiviazione inaccettabile», denuncia l’avvocata della 20enne, Raffaela Carena.

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«Lei ha detto ‘no’ più volte. È stata una violenza. Ci sono vari pregiudizi a monte di questa richiesta, a cui ci siamo opposte. Il primo è che lei era ubriaca. Se una ragazza lo è, non vuol dire che voglia avere rapporti. E poi non si può pensare che ci sia il consenso per il sesso solo perché lei va nella paninoteca». […]