"SE SEMO DIVERTITI" - I MINORENNI INDAGATI PER LO STUPRO DI GRUPPO DI UNA 16ENNE A ROMA HANNO RACCONTATO AI LORO GENITORI COSA E' ACCADUTO MA NESSUNO HA DENUNCIATO - E QUANDO I CARABINIERI HANNO CHIAMATO IN CASERMA I MINORENNI, I GENITORI LI HANNO DIFESI: "CIOÈ, TU MANNI TU FIJA A 16 ANNI CO' LOCKDOWN, OLTRETUTTO CHE N' ABITI MANCO QUA A NA FESTA, E POI ER GIORNO DOPO TE SVEJI E DENUNCI? MA CHE SEI INFAME? CIOÈ COSÌ SEI POPO UN VILE, UN VERME, UN MISERABILE" – UN PAPA’ INTERCETTATO MENTRE DICE AL FIGLIO: "QUEL TIZIO CHE S'È COMPORTATO MALE O ANNATE A PIÀ A CASA" – PATRIZIO RANIERI, 19 ANNI, ARRESTATO E QUELLA MAGLIETTA SPORCA DI SANGUE…

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Romina Marceca, Luca Monaco e Clemente Pistilli per repubblica.it

 

LA VILLA IN VIA PODERE VECCHIO (ROMA) DOVE E' STATA VIOLENTATA LA 16ENNE A CAPODANNOA

"Lo sai che j'ha detto ... de me? Che manco me la so sc... meno male...". A parlare è uno dei minorenni indagati nell'inchiesta sull'orrore in cui una 16enne è stata catapultata in una villa di Primavalle, la notte di San Silvestro del 2020, secondo gli inquirenti drogata e stuprata dal branco.

 

All'altro capo del telefono c'è Claudio Nardinocchi, 21 anni, arrestato una settimana fa per quei fatti. Sono trascorsi venti giorni dalle violenze sessuali quando avviene quella conversazione e i giovani che avevano preso parte alla festa, tra sesso, alcol e sostanze stupefacenti, sono terrorizzati. I carabinieri hanno iniziato a convocarli in caserma e la loro preoccupazione è far sparire ogni traccia. Via i cellulari, con foto, video e chat imbarazzanti. E massima attenzione a fornire una versione fasulla sull'accaduto.

 

 

STUPRO CAPODANNO 5

Parlando con Nardinocchi, ignorando di essere intercettato, il minore dice che sta acquistando un altro telefonino e che lui è tranquillo perché il rapporto che ha avuto con la ragazza è stato un rapporto consenziente. Aggiunge anche che si è confidato con la madre: "Io te dico... io una me la so proprio... proprio a divettimme ma'".

 

 

Anche i genitori sanno. Tanto che lo stesso minore indagato viene ascoltato mentre dice alla mamma: "Stavamo io e lei dentro a 'n bagno e ba... uno pure se fosse...me voi beve (mi vuoi arrestare ndr)? Ecco, famme una multa e beveme (arrestatami) perché stavo a un altro Comune e perché ho portato l'alcolici che so minorenne...e stupefacenti".

 

Tanto per prendere le distanze dall'accusa di stupro di gruppo e, secondo gli inquirenti, confermando invece che in quattro hanno abusato contemporaneamente della 17enne. Del resto per il minore la colpa è della vittima. Lo stesso dice sempre alla madre: "Giuro che io vado a ... pjo sta p... de merda e gli sparo in faccia".

STUPRO CAPODANNO 2

 

Il padre viene invece intercettato mentre dice al figlio: "Quel tizio che s'è comportato male o annate a pià a casa". Lui, giustificando le false dichiarazioni ai carabinieri: "Se po fa, ma io ho fatto pure pe non creà problemi al Quartaccio eh".

 

Colpa della vittima pure per Nardinocchi. Viena ascoltato dagli investigatori mentre dice: "Capito che te vojo dì? Cioè, tu manni tu fija a sedici anni co' lockdown, oltretutto che n' abiti manco qua a na festa, e poi er giorno dopo te sveji (svegli) e denunci? Ma che sei infame? Cioè così sei popo un vile, un verme, un miserabile".

 

Un verme chi denuncia lo stupro e non chi lo commette. Per il minore indagato a rimetterci potrebbe essere solo Patrizio Ranieri, 19 anni, anche lui ora arrestato. Dice a un amico: "A frate' calcola che Patrizio me sa che è quello che gli accollano stupro, perché c'aveva er sangue sulla maglietta e me sa che glielo vonno accollà a lui".

 

Ancora: "Lo sai qual è stato er guaio suo? È che è uscito dalla camera co' la maglietta piena de sangue e la sventolava. Così quello ... gli è partito stupro, capito? Te hai fatto vedè il sangue de una davanti a tutti ... capito? Già è stato down la..".

STUPRO CAPODANNO 1

 

Parole agghiaccianti, fino ad ammettere: "È ito (andato)  tutto male cuggì...è ito tutto male pe' loro... io so sincero fratè, io me so hai visto frate'. Però loro mi hanno detto l'unica cosa che poi pià te è falsa testimonianza, ste cose così". Un altro minore indagato a un amico, prima di recarsi in caserma: "A me nun me conosce eh. Io je dico che nun te conosco a te".

 

patrizio ranieri

 E l'altro: "Ma che stai a scherzà". Un altro giovane ancora, in ansia per le indagini: "Ma che cazzo ne sapevo, ma se lo sapevo manco me la sc..". Neppure un minimo di scrupolo per le azioni commesse. Solo il pensiero di non fare gli "infami": "Io pensavo che lo sapevano che c'aveva la maglietta zozza di sangue. Vabbè mica è 'ninfamità". Sembrano dialoghi tra vecchi arnesi della malavita romana e invece sono quelli tra giovanissimi per i quali, a quanto pare, bere, drogarsi e stuprare non è reato.

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