"SO FERMARE IL TEMPO, SO FERMARE LA PIOGGIA, SO RESUSCITARE E UCCIDERE LE PERSONE" - I TRUCCHI CON CUI MATTEO VALDAMBRINI, IL "DIAVOLO DI PRATO", RIDUCEVA IN SCHIAVITÙ GLI ADEPTI DELLA "SETTA" DA LUI CREATA - IL 26ENNE AVVICINAVA I RAGAZZI PIÙ FRAGILI, DICENDO CHE ERA IL DIAVOLO, POI LI CONVOCAVA IN EDIFICI ABBANDONATI DOVE CONSUMAVA I SUOI "RITUALI" E LE VIOLENZE SESSUALI -  VALDAMBRINI È STATO CONDANNATO IN APPELLO A 10 ANNI PER RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ, VIOLENZA SESSUALE E PORNOGRAFIA MINORILE…

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Estratto dell'articolo di Valentina Marotta per www.corriere.it

 

matteo valdambrini era il diavolo a capo di una setta 1

«So fermare il tempo, so fermare la pioggia, so resuscitare e uccidere le persone, so prevedere il futuro e viaggiare in altri paralleli, so andare nel mondo onirico e so gestire l’inframondo, sono diverse divinità. E non so essere felice, ma sarà mai possibile?». Matteo Valdambrini, 26 anni, si spacciava per il diavolo e soggiogava i seguaci della setta esoterica che aveva creato. Poi mettendo in scena trucchi e sceneggiate, in boschi ed edifici abbandonati, avrebbe abusato dei suoi adepti adolescenti, riducendoli in stato di schiavitù.

 

matteo valdambrini era il diavolo a capo di una setta 2

La condanna

La Corte d’appello di Firenze ha condannato lo studente pratese a 10 anni e 4 mesi di reclusione per riduzione in schiavitù, violenza sessuale e pornografia minorile. Un verdetto che è andato oltre la sentenza di primo grado: nel dicembre 2021 lo studente universitario era stato condannato in abbreviato a 6 anni per cinque dei tredici episodi di violenza sessuale e assolto dalla più grave contestazione di riduzione in schiavitù. [...]

 

Le vittime in aula

Valdambrini non era nell’aula 30 del palazzo di giustizia ad attendere la sentenza. Ma c’erano i ragazzi che hanno avuto il coraggio di denunciare lo studente pratese dopo aver creduto che «fosse immortale, invincibile, dotato di poteri sovrannaturali grazie ai quali si trasformava in altre entità, di auto generarsi, di morire e di rinascere». [...]

 

Le violenze e i riti

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Avvicinava i ragazzi più fragili, hanno poi ricostruito le indagini, «con la promessa di sbloccare le loro potenzialità e risolvere i loro problemi di isolamento, solitudine e depressione». Li attirava a sè, secondo l’accusa, persuadendoli che erano stati prescelti con la missione di salvare il mondo. Li induceva a credere che in una precedente vita, li convinceva che avevano avuto un’altra identità: Amon, Atena, Lilith, le Sette Furie.

 

Li convocava all’ex manicomio di Villa Sbertoli a Pistoia, all’ex ospedale psichiatrico Banti, a Prato, a villa Cicognini e all’ex cementificio, spacciandoli come luoghi infestati da fantasmi e demoni. E lì avrebbe imposto ai seguaci di inalare incensi e cristalli e di sottoporsi al morso del vampiro perché potessero recuperare i ricordi delle vite pregresse. Poi li avrebbe costretti, con violenze fisiche e minacce di morte, a compiere e a subire atti sessuali.

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