LA "SPACE RACE" ENTRA NEL VIVO - LA MISSIONE DELLA SONDA LUNARE CINESE "CHANG'E-6" PER RACCOGLIERE DEI CAMPIONI DI SUOLO E DI ROCCE NELLA PARTE NASCOSTA DEL SATELLITE, APRE UNA NUOVA FASE DELLA CORSA PER IL DOMINIO DELLO SPAZIO - COSI' COME LA NASA, L'AGENZIA SPAZIALE DEL DRAGONE VORREBBE RIPORTARE L'UOMO SULLA LUNA ENTRO IL 2030 E CREARE UN INSEDIAMENTO UMANO PERMANENTE...

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Estratto dell'articolo di Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”

 

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Sappiamo poco della faccia nascosta della Luna, […] In particolare, conosciamo poco la composizione del suolo: è difficile che una sonda riesca ad arrivare qui a causa delle difficoltà tecniche e di comunicazione con la Terra.

 

È la Cina a segnare un importante traguardo nell’esplorazione di un’area in cui potrebbe trovarsi il luogo ideale per un primo insediamento umano permanente. […] Con la missione Chang’e-6 il Paese asiatico ambisce a recuperare, per la prima volta, dei campioni di suolo della faccia nascosta della Luna.

 

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La prima parte della missione è stata completata con successo[…] Il luogo dell’allunaggio è il bacino del Polo Sud-Aitken. Si tratta di un immenso cratere di circa 2.500 chilometri di diametro nei pressi del polo sud lunare. L’operazione è stata condotta con un sistema autonomo che permette di rilevare ed evitare gli ostacoli e con l’aiuto — per le comunicazioni con la Terra — del satellite Queqiao-2.

 

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La fase più importante della missione inizia ora: il recupero dei campioni di suolo — circa due chili — che potranno darci nuove informazioni sull’evoluzione geologica del satellite e della Terra. […]. Il tutto dovrebbe avvenire nel giro di due giorni. Poi si entrerà nell’ultima fase, quella di rientro, […] fino ad arrivare […] 53 giorni dopo l’avvio della missione — nel sito di Siziwang Banner, nella Mongolia interna.

 

Proprio come il programma Artemis, della Nasa, il programma Chang’e ha l’ambizione di riportare l’uomo sulla Luna entro il 2030. Risale al 2007 la prima missione. Nel 2018 si è raggiunto per la prima volta il lato nascosto della Luna. Dopo la raccolta dei campioni, i prossimi obiettivi saranno quelli di valutare e testare le risorse presenti in quest’area, in particolare le grandi riserve di ghiaccio che dovrebbero essere presenti nei pressi del polo sud lunare.

 

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 Chang’e-6 rappresenta «un passo importante nella corsa al ritorno sul nostro satellite naturale — spiega Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana —. Come hanno dimostrato le difficoltà nei recenti tentativi, tornare sulla superficie lunare non è affatto semplice. Questo evento è indicativo del fatto che la corsa alla Luna nell’immediato futuro vedrà sempre più nuovi attori, nuovi Paesi in grado di raggiungere tali traguardi, a differenza di quanto è accaduto negli anni ‘60 e ‘70».

 

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Ad oggi sono cinque i Paesi ad essere riusciti a sbarcare sulla Luna. Oltre a Cina, Stati Uniti e Russia, l’India (nel 2023) e il Giappone (lo scorso gennaio). Valente ricorda anche la presenza di un contributo italiano alla missione cinese: «A bordo del lander è presente uno strumento realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Si chiama INRRI ed è costituito da un retroriflettore laser passivo da utilizzare per la telemetria laser del lander. Non richiede energia e sarà utilizzato anche dopo che la missione si sarà conclusa».

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