"STORE" WARS - LA VITTORIA IN TRIBUNALE DI "EPIC GAMES" SU GOOGLE, ACCUSATA DI AVER ABUSATO DEL SUO MONOPOLIO NELLA DISTRIBUZIONE DI APPLICAZIONI, È SOLO L'INIZIO DI UNA LUNGA BATTAGLIA TRA GLI SVILUPPATORI DI APP E I COLOSSI HI-TECH CHE CONTROLLANO GLI "STORE" - GIA' NEL 2021 LA SOCIETÀ DI VIDEOGIOCHI CHE PRODUCE "FORTNITE" SI ERA SCONTRATA CON LA APPLE PER GLI STESSI MOTIVI, MA IN QUEL CASO ERA FINITA IN "PAREGGIO": UN GIUDICE AVEVA DICHIARATO CHE...
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Estratto dell'articolo di Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”
Sono passati tre anni da quando Epic Games ha iniziato la sua battaglia contro i proprietari degli Store che — secondo il colosso dei videogiochi — abusano del loro monopolio nella distribuzione di applicazioni, facendo pagare agli sviluppatori una «tassa» per poter apparire sugli smartphone degli utenti.
[…]. Dopo quello che potremmo definire un pareggio nella causa contro Apple, Epic Games ha invece ottenuto ieri una schiacciante vittoria nella causa avviata nel 2020 in un tribunale della California contro Google. Una giuria ha concordato all’unanimità su tutti i punti sollevati da Epic Games. Google è dunque accusata non solo di avere il totale monopolio del mercato delle app sui dispositivi Android, ma anche di sfruttare questa posizione dominante con comportamenti anticoncorrenziali. È stato anche giudicato illegale il collegamento tra il Google Play Store e il servizio di pagamento Google Play Billing.
Mentre Epic Games e il suo battagliero fondatore Tim Sweeney festeggiano […] Google ha già annunciato che farà ricorso. «Continueremo a difendere il modello di business di Android», ha dichiarato Wilson White, vicepresidente di Google per gli affari governativi e le policy pubbliche.
Ad oggi, gli sviluppatori che vogliono utilizzare il Google Play Store per distribuire i propri prodotti sui dispositivi Android devono versare a Google una commissione pari al 30 per cento per tutti i pagamenti in-app. La stessa Google puntualizza però come il suo sia un sistema aperto, che già permette la cosiddetta pratica del sideloading , ovvero la possibilità di scaricare applicazioni anche da piattaforme terze.
Ma in questa decisione hanno prevalso gli accordi segreti che Google — dalle testimonianze — sembra aver stipulato con alcuni produttori di smartphone e grandi sviluppatori per la condivisione dei ricavi. A scapito degli sviluppatori minori o della stessa Epic Games […] Non sappiamo ancora le conseguenze della sentenza di ieri. A gennaio sarà il giudice James Donato a decidere quali saranno i provvedimenti e come il Google Play Store dovrà cambiare.
Se con Google la vittoria di Epic Games, dopo tre anni di sforzi, è stata raggiunta, diverso è stato il caso di Apple. Le accuse che hanno aperto la causa sono le stesse […] Ma le cose sono andate in un altro modo. Nel 2021 un giudice — e non una giuria — ha dichiarato che non si può parlare di monopolio e ha chiesto un risarcimento a Epic Games di tutte le commissioni non pagate. Ma ha anche imposto a Apple di cambiare le regole del suo Store e di permettere agli sviluppatori di poter indirizzare i propri utenti a sistemi di pagamento terzi.
Ancora non è successo — Apple aveva fatto ricorso — ma succederà, perlomeno in Unione europea. Perché nel mentre è entrato in vigore il Digital Services Act che impone ai produttori di sistemi operativi di «aprire» alla possibilità di download di app da piattaforme terze. […]
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