"TUTTI I FASCI COME RAMELLI CON UNA CHIAVE INGLESE FRA I CAPELLI” - SUI MURI DI UN LICEO MILANESE LA SCRITTA OLTRAGGIOSA DEI COLLETTIVI ANTIFASCISTI CONTRO IL GIOVANE MILITANTE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ UCCISO NEL 1975 DA ALCUNI ESTREMISTI DI SINISTRA – L’ASSESSORE REGIONALE DE CORATO: "NON MI STUPIREI SE DAL CENTROSINISTRA NON ARRIVASSERO PAROLE DI CONDANNA PER QUESTE VILI OFFESE”. L'OLTRAGGIO ERA ACCOMPAGNATO DA UNA SCRITTA ALTRETTANTO VIOLENTA: "MILANO ANTIFASCISTA. PIÙ FASCISTI MORTI"…
-Marco Leardi per ilgiornale.it
Il blitz "firmato" dai collettivi antifascisti ha lasciato l'ennesimo oltraggio impresso su un muro. "Tutti i fascisti come Ramelli con una chiave inglese fra i capelli". La scritta è comparsa nella serata di ieri - 17 maggio - sulle pareti esterne dell'istituto Ettore Conti di largo Gavirate, a Milano. Con la vernice rossa, gli anonimi facinorosi hanno tracciato un'offesa alla memoria di Sergio Ramelli, il giovane militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 da alcuni estremisti di sinistra proprio a colpi di chiave inglese. A denunciare l'episodio, il capogruppo di Forza Italia a palazzo Marino, Alessandro De Chirico.
"Gli inutili idioti dei collettivi studenteschi hanno voluto commemorare il cinquantenario dell'omicidio Calabresi a modo loro: da vigliacchi ignoranti", ha commentato l'esponente politico in riferimento al dileggio comparso sui muri dell'istituto scolastico in zona San Siro. Il capogruppo forzista ha dunque parlato di "azione attuata con il favore del buio", sottolineando il fatto che responsabili (per ora ignoti) l'abbiano compiuta "nascondendosi, esattamente come accusano altri di fare e dimostrando di non avere la più pallida idea di cosa sia la militanza politica".
Sempre riferendosi ai facinorosi autori del gesto, De Chirico ha aggiunto: "Si tratta di gente di cui non bisognerebbe nemmeno occuparsi, abituati a fare i leoni da tastiera di giorno e a scrivere sui muri di notte senza nemmeno firmarsi, perché a essere vermi non ci vuole certo coraggio. A preoccupare è il timore che sui muri delle scuole fiorisca quello che vi si insegna all'interno e se falliamo nell'educare le nuove generazioni con esse fallirà anche la nostra società".
Parole alle quali ha fatto eco l'assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato, il quale ha chiesto la rimozione immediata di quelle scritte e auspicato un'azione della questura per individuare i responsabili. "Evidentemente a Milano c'è ancora gente nostalgica delle Hazet 36. Nulla da dire su questo odio, questa violenza e questa voglia di ammazzare che, evidentemente, provengono solo da una certa parte politica? Non mi stupirei se dal centrosinistra non arrivassero parole di condanna per queste vili offese", ha attaccato l'assessore regionale.
Peraltro, l'oltraggio era accompagnato da una scritta altrettanto violenta: "Milano antifascista. Più fascisti morti".