"I VACCINI AGGIORNATI ARRIVERANNO A OTTOBRE E NOVEMBRE, MA POCO DOPO IL VIRUS POTREBBE ELABORARE UNA NUOVA VARIANTE" - L'IMMUNOLOGO ABRIGNANI: "L'IDEA MIGLIORE PER GLI OVER 60 È DI FARE SUBITO LA QUARTA DOSE PER AUMENTARE COMUNQUE LA PROPRIA PROTEZIONE. PER L’AUTUNNO CI SONO DUE SCENARI. SE OMICRON 5 PERDURASSE, O ARRIVASSE UNA VARIANTE ANALOGA, AVREMO UNA DISCRETA CIRCOLAZIONE DEL VIRUS" - LA PREVISIONE SULLA PROSSIMA PANDEMIA DA BATTERI ANTIBIOTICORESISTENTI…
-F.Rig. per “la Stampa”
«I vaccini aggiornati arriveranno a ottobre e novembre, ma poco dopo il virus potrebbe elaborare una nuova variante rendendoli superati. L'idea migliore per gli over 60 è di fare subito la quarta dose per aumentare comunque la propria protezione e poi seguire le novità». Sergio Abrignani, professore ordinario di Immunologia all'Università Statale di Milano, direttore dell'Istituto nazionale di genetica molecolare Invernizzi e membro del Consiglio superiore di Sanità, immagina il prossimo calendario vaccinale.
Come considera l'aumento dei contagi attuale?
«Il virus non ha mai smesso di circolare, parliamo di decine di migliaia di infezioni al giorno documentate, il che significa almeno il triplo totali. Questo livello del contagio dipende dalla straordinaria diffusività di Omicron 5. L'estata è cominciata con un'alta circolazione virale, poi leggermente diminuita, ora tornata al rialzo».
Questo per l'autunno cosa fa immaginare?
«Ci sono due scenari. Se Omicron 5 perdurasse, o arrivasse un'altra variante analoga come quelle succedutesi da gennaio, avremo sempre una discreta circolazione del virus, ma senza emergenze anche perché si stima che circa 20 milioni di italiani siano stati già contagiati da gennaio.
E tutti i vaccinati restano protetti all'85 per cento dalla malattia severa e al 50 dal contagio. Insomma, non mi aspetto niente di peggio di quest' estate. C'è però la possibilità che esca una nuova variante differente da Omicron che scompagini i piani».
Qual è la probabilità di questo?
«Impossibile dirlo, ma il virus è cambiato significativamente in media ogni sei mesi. Bisognerebbe poi vedere quanto la nuova variante sarebbe più diffusiva e sfuggente al vaccino».
La tanto auspicata endemizzazione del virus è ancora lontana?
«Purtroppo il virus non è ancora né prevedibile né controllabile e questo determina la continuazione della pandemia. E anche la differenza con l'influenza, di cui conosciamo invece i limiti».
Come mai le quarte dosi sono un flop?
«Probabilmente c'è stanchezza e non ne è stata spiegata bene l'utilità. Gli italiani inizialmente sono corsi a vaccinarsi. Se ora non lo fanno ci sarà un motivo e certo non è colpa loro».
Pensano che il virus non sia più così grave?
«Probabilmente sì, e in parte è vero, ma dal primo gennaio al 31 luglio ci sono stati 34.500 morti. Un terzo di questi non erano vaccinati o avevano poche dosi. Gli altri avevano tre dosi, in media 84 anni e diverse comorbidità. Gran parte di quelli con quattro dosi sono sopravvissuti».
Molti rimandano per aspettare i vaccini aggiornati?
«Può essere, ma bisogna spiegargli che è meglio una quarta dose subito che forse una tra due mesi. Soprattutto per gli over 60».
Quando arriveranno i vaccini aggiornati?
«A ottobre dovrebbe arrivare Moderna aggiornato a Omicron 1, a novembre Pfizer a Omicron 4 e 5 e a dicembre-gennaio Moderna a Omicron 4 e 5. Questo salvo ritardi dovuti alla produzione. Entrambi i vaccini contengono due proteine Spike, quella originale di Wuhan e quella aggiornata».
Tra i due converrebbe il vaccino aggiornato a Omicron 4 e 5?
«Se si trattasse di aspettare un mese in più sì, ma già quello aggiornato a Omicron 1 sarebbe un gran passo avanti. L'utilità di questi vaccini dipenderà molto dall'andamento del virus».
E gli altri vaccini sono rimasti indietro?
«Di fatto è rimasto solo Novavax, ma essendo a proteine ricombinanti non si presta a venire aggiornato in fretta».
Quale può essere il piano per l'autunno dunque?
«È importante ricordare che esistono due tipi di vaccini. Quelli che si fanno tre volte perché il virus cambia poco e la cui memoria dura anni. E quelli che cambiano annualmente, come l'antinfluenzale, contro virus che mutano tanto ma sono prevedibili perché ogni anno in Estremo Oriente se ne individuano i ceppi.
Con Sars-Cov-2 siamo costretti a inseguirne l'andamento. Per cui ora si andrà avanti il più possibile con le quarte dosi per gli over 60. A ottobre poi dovrebbero iniziare le nuove vaccinazioni, che contengono in parte un richiamo e in parte un vaccino aggiornato».
Chi le dovrà fare?
«Se i nuovi vaccini verranno approvati dall'Ema e dall'Aifa e proteggeranno bene dall'infezione potrebbero essere raccomandati per tutti. Ripeto però che molto dipenderà dallo stato delle varianti».
I guariti come si devono comportare?
«La loro guarigione da Omicron vale come una dose. Se in più hanno già tre dosi sono a posto, altrimenti è consigliabile la quarta dose subito se over 60 o il vaccino aggiornato a ottobre se under 60».
La vaccinazione diventerà annuale?
«È la speranza. Dipende da se il virus si endemizzerà diventando davvero come l'influenza. Altrimenti andrà inseguito non in base alla stagionalità, ma più imprevedibilmente».
Il vaiolo delle scimmie può diventare una nuova pandemia?
«Si potrà diffondere, ma rimarrà un rischio poco letale. In Occidente su 43mila infezioni da primavera ci sono 12 morti, tutti con problemi di immunosoppressione. Chi è vaccinato contro il vaiolo è fondamentalmente protetto. Nulla di comparabile con Sars-Cov-2. Il vero timore per il futuro sono i batteri antibioticoresistenti, che per ora sono un problema ospedaliero ma secondo l'Oms potrebbero generare un'altra pandemia».