UN RAPPORTO INDIPENDENTE RIVELA I MALTRATTAMENTI SUBITI DALLE GINNASTE BRITANNICHE: LE GIOVANISSIME ATLETE, ALCUNE DI CUI DI SOLI 7 ANNI, VENIVANO LASCIATE SENZA CIBO NE ACQUA, SOTTOPOSTE AD ALLENAMENTI BRUTALI E IN ALCUNI CASI ANCHE ABUSATE SESSUALMENTE - GLI ABUSI NELLA GINNASTICA BRITANNICA SAREBBERO DEI "PROBLEMI CULTURALI DI VECCHIA DATA", COMINCIATI CON L'ARRIVO DEGLI ALLENATORI IN STILE SOVIETICO - NONOSTANTE LE NUMEROSE SEGNALAZIONI DA PARTE DELLE ATLETE, BRITISH GYMNASTICS NON HA TENUTO REGISTRAZIONI DI RECLAMI DAL 2008 AL 2016…

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abusi ginnastica artistica

Da www.ilnapolista.it

 

Secondo un rapporto indipendente definito “devastante” dal Guardian, la ginnastica britannica ha “consentito” La crescita di una cultura in cui le giovanissime atlete, anche di soli 7 anni, morivano letteralmente di fame, si vergognavano del proprio corpo e venivano maltrattate in un sistema che anteponeva spietatamente la ricerca delle medaglie alla cura dell’infanzia.

 

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Il rapporto indipendente di Anne Whyte QC, basato su più di 400 storie di persone che praticano questo sport, ha portato alla luce storie di ginnaste di appena sette anni umiliate dagli allenatori di fronte ai loro coetanei, private di cibo e acqua. “Ho sentito resoconti estremi di ginnaste che nascondono cibo, ad esempio nei pannelli del soffitto o sotto il letto nelle loro stanze”, scrive Whyte a un certo punto.

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Circa il 75% dei membri della British Gymnastics sono bambini di età inferiore ai 12 anni e il rapporto ha rilevato che le ragazze sono state sottoposte ad alcuni dei peggiori trattamenti, secondo Whyte causati da “problemi culturali di vecchia data”, cominciati con l’arrivo degli allenatori in stile sovietico.

 

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Tuttavia il suo rapporto (che ha richiesto quasi due anni per essere scritto ed è costato 3 milioni di sterline), rende anche una lettura profondamente scomoda per UK Sport, l’ente finanziatore degli sport olimpici britannici, che ha ammesso a Whyte che il benessere degli atleti non era “la priorità”, almeno fino a quando 2017.

 

Il dossier è lungo 306 pagine. Ci sono dentro storie assurde: ginnaste ridotte in lacrime mentre gli allenatori ci si siedono sopra per costringerle allo stretching. Una ha detto che non sapeva come fosse possibile che non si rompessero.

 

Un’altra ex ginnasta d’élite ha raccontato di essere stata costretta a stare in piedi su una trave per due ore perché aveva paura di tentare una figura particolare. Altre sono state legate alle sbarre per lunghi periodi di tempo. Gli allenatori facevano di tutto per controllare il peso delle ginnaste. Vigeva la “tirannia della bilancia”, che ha portato le ginnaste a soffrire di disturbi alimentari e problemi di salute mentale.

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Ci sono state anche 30 denunce relative ad abusi sessuali. Ma Whyte ha scoperto anche che British Gymnastics non ha tenuto registrazioni di reclami dal 2008 al 2016, vigeva una “cultura della paura”. Fino al 2008 nessuna ginnasta britannica aveva mai vinto una medaglia olimpica, ma da allora ha consegnato 16 medaglie negli ultimi quattro Giochi Olimpici.

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